Formulata nel lontano 2008, la proposta di legge neozelandese sull’abolizione dei brevetti software è stata definitivamente approvata in Parlamento tra gli applausi del ministro all’Economia Craig Foss. Un deciso passo in avanti nel processo di modernizzazione dell’intero sistema brevettuale agli antipodi, partendo dall’assunto che un prodotto software non rappresenta una vera e propria invenzione , dunque non soggetto alle forme più rigide di tutela della proprietà intellettuale.
Tra lo scontento generale dei principali vendor sul mercato del software, la nuova legge kiwi alimenterà il motore dell’innovazione e soprattutto della competitività nei settori dello sviluppo e della distribuzione dei programmi informatici. Principale promotore della proposta, lo stesso ministro Foss ha sottolineato come l’abolizione dei brevetti software rimpiazzi un meccanismo legislativo durato oltre 60 anni, lanciando la Nuova Zelanda verso un sistema più flessibile e moderno nella protezione del copyright.
A capo dell’istituto nazionale dei professionisti IT, Paul Matthews si è congratulato con Foss per la sua crociata legislativa, dal momento che il sistema brevettuale non ha mai funzionato con i prodotti software. Le aziende di sviluppo non riuscirebbero a realizzare soluzioni originali senza incappare nella violazione di centinaia di migliaia di brevetti applicati al software nel corso degli ultimi decenni .
“Questa è una vittoria del buon senso”, ha commentato Matthews dopo l’approvazione del Parlamento neozelandese, con 117 voti favorevoli e appena 4 contrari. Un precedente sondaggio locale aveva dimostrato come il 94 per cento degli utenti fosse favorevole all’abolizione del sistema dei brevetti applicato ai prodotti software .
Mauro Vecchio