Roma – SMS sotto controllo in Nuova Zelanda. È quanto chiedono le forze di Polizia del paese, che sono alla ricerca di una strada istituzionale per promuovere un emendamento alla legge che costringa le compagnie telefoniche a conservare i messaggi di testo inviati attraverso i loro network. Un obiettivo che ha come finalità dichiarata la lotta alla criminalità .
Nella terra dei kiwi, il traffico di messaggini è decisamente intenso: i neo-zelandesi, secondo quanto riporta Cellular News , spediscono qualcosa come 640 milioni di SMS al mese . Attualmente, Vodafone non effettua nessuna conservazione, mentre Telecom New Zealand ha dichiarato di avere SMS in archivio, ma cesserà questa attività entro fine anno.
L’iniziativa di data retention promossa dalla Polizia ha l’obiettivo di dare alle forze dell’ordine la possibilità di effettuare la tracciatura degli SMS inviati da determinati utenti, anche nell’eventualità che i messaggi siano stati cancellati dai cellulari.
In passato, la Polizia aveva la possibilità di effettuare ricerche di questo tipo, presentando un’autorizzazione giudiziaria, ossia quello che viene comunemente chiamato il “mandato”. Come spiega Greg O Connor, presidente della Police Association , questa opportunità ha spesso dato risultati di rilievo nelle indagini su alcuni episodi criminosi ed è sempre più frequente, al giorno d’oggi, che un SMS riveli particolari utili ad un’inchiesta.
O Connor ha garantito che la possibilità di fare ricerche sui messaggi di testo conservati dagli operatori non comporterà alcuna violazione della privacy degli utenti e, in ogni caso, sarà l’autorità giudiziaria a concedere alla Polizia l’accesso agli archivi. Annette King, ministro responsabile della Giustizia e delle forze di Polizia, ha dichiarato che ad un cambiamento della legge preferisce il raggiungimento di una soluzione che preveda un accordo tra Polizia e operatori .
Dario Bonacina