Nuova Zelanda, multina per la piratessa

Nuova Zelanda, multina per la piratessa

Una donna agli antipodi è stata condannata al pagamento di una piccola sanzione pecuniaria per lo scaricamento di due brani a mezzo uTorrent. L'industria non ha prove sugli effettivi danni economici causati dalle attività scaricone
Una donna agli antipodi è stata condannata al pagamento di una piccola sanzione pecuniaria per lo scaricamento di due brani a mezzo uTorrent. L'industria non ha prove sugli effettivi danni economici causati dalle attività scaricone

È la prima vittima della ghigliottina legislativa adottata in Nuova Zelanda sulla scia dei tre colpi nella famigerata Dottrina Sarkozy. Rimasta anonima, un’abbonata del provider locale Telecom è stata condannata al pagamento di una sanzione pecuniaria pari a 616 dollari neozelandesi (380 euro circa) per la condivisione illecita di due singoli musicali scaricati con il client uTorrent .

Alla fine del 2011, la divisione per la tutela del copyright dell’ISP Telecom inviava la sua prima notifica per la distribuzione non autorizzata del brano di Rihanna Man Down . Nell’estate dell’anno successivo, veniva spedito un terzo avviso su segnalazione dell’etichetta RCA Records (Sony Music) dopo lo scaricamento della traccia Tonight, Tonight di Hot Chelle Rae. La misteriosa cittadina neozelandese aveva subito contestato questa seconda violazione.

Al cospetto del Tribunale del Copyright, la donna aveva confessato un singolo download del brano Man Down , scoprendo con sorpresa la conseguente installazione silente del client BitTorrent sviluppato da uTorrent. Proprio al programma sarebbe da imputare un secondo scaricamento dello stesso brano , mentre l’utente avrebbe cercato disperatamente di procedere con la disinstallazione del client.

Ribadendo la sua assoluta innocenza in relazione al secondo singolo Tonight, Tonight – che non sarebbe stato scaricato da lei o da un componente della famiglia – la donna neozelandese è stata condannata al pagamento di una multa di base, praticamente il doppio del valore di ciascun brano su iTunes . Ai circa 6 dollari (4 euro circa) per la condivisione illecita si sono poi aggiunte le spese per l’invio delle notifiche e la tassa per la revisione del caso da parte del Tribunale del Copyright.

Una multa molto diversa da quella proposta negli Stati Uniti contro Jammie Thomas-Rasset (inizialmente, quasi 2 milioni di dollari per una ventina di brani) e Joel Tenenbaum (675mila dollari). Questo perché l’industria discografica neozelandese non è riuscita a collegare lo scaricamento singolo del brano con un totale di download da parte di utenti terzi . In sostanza, mancano prove sui danni invocati dalle grandi etichette per due brani a mezzo uTorrent.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
1 feb 2013
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