Un’azienda californiana ha presentato una denuncia contro Huawei per furto di segreti commerciali. Business Efficiency Solutions (BES) sostiene inoltre di aver ricevuto pressioni per installare una backdoor nel suo software con lo scopo di raccogliere dati sensibili di cittadini e funzionari governativi del Pakistan. Accuse simili erano state mosse dagli Stati Uniti l’anno scorso.
Huawei usa backdoor per spiare i pakistani
Huawei ha chiesto l’aiuto di BES per sviluppare software che permettono di raccogliere dati da varie agenzie governative, controllare gli accessi agli edifici, monitorare i social media e gestire i droni. Il produttore cinese ha quindi ottenuto l’assegnazione del contratto da 150 milioni di dollari per il progetto Safe City della città di Lahore in Pakistan. In seguito all’accordo, BES afferma di aver subito il furto di proprietà intellettuali da parte di Huawei.
L’azienda statunitense ha successivamente acconsentito alla creazione di un sistema “gemello” presso la città di Suzhou che Huawei doveva utilizzare a scopo di test. BES accusa il produttore cinese di aver collegato questo sistema all’originale e quindi di accedere a tutti i dati sensibili dei cittadini e del governo pakistano.
Huawei ha dichiarato che i due sistemi sono fisicamente isolati e che non c’è nessuna prova dell’esistenza di una backdoor che permetta di inviare i dati dal Pakistan alla Cina. Le autorità pakistane hanno avviato un’indagine per verificare le accuse di BES, ma al momento non risulta nessun furto di dati da parte di Huawei.