L’abitudine di scrivere SMS ha portato alla creazione di un vero e proprio slang . Pare che queste contaminazioni siano arrivate a cambiare anche i nomi che i genitori scelgono per i propri figli.
Da Thaindian News giunge infatti la notizia che tra le neomamme e i neopapà di alcuni paesi del mondo vi siano alcune menti illuminate che hanno pensato di registrare all’anagrafe i propri figli con nomi scritti in stile SMS. Nomi che possono essere pronunciati tradizionalmente, ma scritti con lo stile dei testi contenuti nei messaggini: Alex-Zander, Thaillah, Ameleiyah, Cam’ron, Emma-Lee e Ozkah.
Questa novità, che in futuro potrebbe avere ripercussioni anche sul concetto di “firma leggibile”, sta assurgendo a vero e proprio fenomeno sociale: il sociologo Mark McCrindle, analizzando le nascite del 2007 avvenute in Australia, ha scoperto che il nome Jayden è stato registrato in una dozzina di forme differenti, Aidan in nove, e i nomi Amelia e Tahlia sono stati registrati in otto modi diversi.
“Utilizzare una Y invece di una I può avere conseguenze epidemiche (anzi, virali , ndr) così come l’uso della K anziché della C in nomi come Jaykob e Lynkon, e non sono da meno le doppie, come in Siimon e Chriss” riferisce News.com.au . Al momento gli esempi citati non sembrano includere chioccioline (@), cancelletti (#), asterischi (*) e altri simboli. Ma chissà che presto non ci si trovi a fare la conoscenza di una ragazza che si chiama Luysea o di un ragazzo di nome Krys7jan .
McCrindle ipotizza che le radici di questi originali modi di chiamare i propri figli risiedano nella volontà di dar loro nomi unici e irripetibili , per dimostrare loro il proprio amore, soprattutto nella società odierna, dove spesso i genitori si sentono in difetto perché costretti da determinate situazioni a passare poco tempo con loro.
Dario Bonacina