Il mondo della matematica è “afflitto” da tempo da problemi matematici alquanto particolari: è un fantastico mistero vedere come alcuni numeri e alcune scoperte ritornino persino in natura (vediamo Fibonacci, per esempio). Eppure, un enigma matematico irrisolto affligge dal 19esimo secolo gran parte dei matematici, e riguarda la Funzione Zeta di Riemann.
Il fisico dell’Università di Santa Barbara, Grant Remmen, crede di aver trovato un nuovo approccio al problema; la parte interessante riguarda il fatto che gran parte delle proprietà della funzione, seguendo questo criterio, si potrebbe trasferire anche nella teoria dei campi quantici.
L’enigma matematico della funzione Zeta di Riemann potrebbe venir confermata grazie alla teoria dei campi quantici
Remmen generalmente non lavora a questo tipo di cose, ma anzi si occupa di fisica, su argomenti come la fisica delle particelle o la gravità quantica, ma anche la teoria delle stringhe e i buchi neri. Parlando proprio della teoria dei campi quantici, essa è composta da una serie di “strumenti” che gli scienziati utilizzano, e non ha più che altro una vera e propria formula unica. Eppure, Remmen, studiando uno dei concetti, ha trovato delle analogie con la Funzione Zeta di Riemann.
Aprire le porte dei campi quantici permetterebbe di sfruttare determinati strumenti decisamente importanti per risolvere l’enigma matematico: a prescindere se tutto questo porterà alla risoluzione – o meglio alla conferma dell’ipotesi di Riemann – resta il fatto che le somiglianze e le analogie tra le due cose nascondono sicuramente qualcosa. Lo stesso Remmen dice:
Il fatto che ci siano tutte queste analogie tra i vari attributi messi in questione significa che c’è qualche collegamento.
Ricordiamo che il problema matematico legato all’Ipotesi di Riemann vale ad ora 1 milione di dollari: l’istituto matematico Clay ha infatti offerto un premio in denaro a chi sarà in grado di risolverlo (oltre che l’ovvio accesso nei libri di storia della matematica e fisica).