A conferma di quanto anticipato da Microsoft nei giorni scorsi, OpenAI ha annunciato in via ufficiale il debutto di GPT-4, già da tempo alla base del nuovo Bing accessibile in anteprima da un’utenza selezionata. La conferma è giunta attraverso un blogpost firmato da Yusuf Mehdi (Corporate Vice President e Consumer Chief Marketing Officer), che si apre con queste parole: Siamo felici di confermare che il nuovo Bing si basa su GPT-4, che abbiamo personalizzato per la ricerca
.
Ciao Bing, cos’è GPT-4?
Già da cinque settimane circa, l’evoluzione del motore di ricerca fa leva sulle potenzialità di questa IA: Se avete utilizzato l’anteprima del nuovo Bing, in un momento qualsiasi delle ultime cinque settimane, avete già sperimentato una versione preliminare di questo potente modello
. Ricordiamo che, a fine febbraio, il gruppo di Redmond ha fornito alcuni primi dettagli in merito con un intervento riferito a Prometheus.
Riportiamo di seguito in forma integrale la risposta che ci è stata fornita dal nuovo Bing, alla domanda sulla natura di GPT-4.
Ciao, questo è Bing. GPT-4 è un nuovo modello linguistico creato da OpenAI che può generare testi simili al linguaggio umano. Può accettare sia immagini che testi come input e produrre testi come output1. È stato rivelato ufficialmente il 14 marzo 202323 e sarà utilizzato anche per migliorare la tecnologia di ChatGPT, che si basa su GPT-3.5
Include un riferimento diretto a ChatGPT, il chatbot che in questo primo scorcio dell’anno ha di fatto monopolizzato l’attenzione, spostando l’interesse degli addetti ai lavori (e non solo) sull’ambito dell’intelligenza artificiale.
La società afferma che continuerà a beneficiare delle migliorie introdotte da OpenAI, alla quale è legata da una partnership rafforzata di recente, così da perfezionare costantemente il servizio, che proprio nei giorni scorsi ha aumentato il numero massimo di chat giornaliere consentite a 150.
Si attendono ora le contromosse della concorrenza, in primis quelle di Google, che ieri ha annunciato le novità introdotte (o in arrivo) per gli strumenti offerti, a partire da Workspace, grazie a un’iniezione di IA generativa. All’orizzonte, lo ricordiamo, c’è anche il debutto di Bard, il chatbot di Mountain View che tenterà di fermare, o quantomeno di frenare, l’attuale strapotere ChatGPT in questo ambito.