Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Regno Unito: sono questi i primi paesi europei ad accogliere il rinnovato Centro per la Sicurezza Online (in inglese Safety Centre) presentato da Google il mese scorso. Un portale che, come si evince già dal nome, pone l’accento sulla sicurezza degli utenti, dei loro account e delle informazioni ad essi collegate. Altri territori e altre lingue si aggiungeranno all’elenco entro le prossime settimane.
Google, Centro per la Sicurezza Online
Con qualche giorno di ritardo rispetto all’inizio dello European Cyber Security Month, il gruppo di Mountain View porta dunque nel vecchio continente i suoi nuovi tool, i suggerimenti e le informazioni che riguardano la sicurezza dei dati, i controlli della privacy e le modalità di impiego della tecnologia al fine di tutelare ogni membro della famiglia. Il sito, la cui finalità è perlopiù informativa, è organizzato in cinque sezioni principali: “Panoramica”, “La tua sicurezza”, “La tua privacy”, “Per le famiglie” e “Principi”. All’interno di ognuna i link che portano a spiegazioni approfondite sull’impiego dei dati, sulle misure di protezione adottate, sulla supervisione dei genitori, sulla trasparenza e molto altro ancora.
Il Safety Centre fa parte del nostro continuo impegno finalizzato a offrirvi strumenti e informazioni per controllare come i vostri dati vengono utilizzati nei servizi di Google. Considerando come la tecnologia evolva costantemente il nostro modo di vivere e lavorare, potete aspettarvi che i nostri tool continuino a migliorare per soddisfare le vostre esigenze.
Partner italiani e principi
Vengono inoltre elencati alcuni partner con i quali Google condivide strumenti e conoscenze al fine di tutelare la sicurezza online degli utenti. Per quanto concerne l’Italia si tratta di Telefono Azzurro, Altroconsumo e Polizia Postale. Ancora, nella pagina Principi, bigG elenca quali sono le priorità stabilite al fine di garantire un adeguato livello di protezione nel trattamento dei dati, anche alla luce di quanto emerso di recente in merito al presunto accesso da parte di terzi alle caselle Gmail e al login forzato di Chrome. Eccole:
- rispettare i nostri utenti, rispettare la loro privacy;
- essere chiari in merito ai dati che raccogliamo e perché;
- non vendere mai a nessuno le informazioni personali dei nostri utenti;
- consentire alle persone di gestire facilmente la propria privacy;
- consentire alle persone di controllare, trasferire o eliminare i propri dati;
- integrare le tecnologie di sicurezza più efficaci nei nostri prodotti;
- essere da esempio per migliorare la sicurezza online per tutti.