Sul sito aperto dal Ministero dello Sviluppo Economico viene evidenziato che la “nuova TV digitale consentirà di migliorare la qualità del segnale e di dare spazio alle trasmissioni in alta definizione“. Viene inoltre specificato che i canali interessati allo switch-off del 20 ottobre saranno visibili solo con TV e decoder HD. In realtà, come molti utenti avranno notato, l’alta definizione non esiste. Anzi la qualità video è addirittura peggiorata.
Canali in MPEG-4: qualità video inferiore
Il passaggio dalla codifica MPEG-2 alla codifica MPEG-4 AVC (e il successivo passaggio alla codifica HEVC nel 2023) sono necessari per liberare la banda di frequenza dei 700 MHz che verrà utilizzata dalle reti 5G. L’uso di standard di compressione più efficienti permetterà di trasmettere più canali alla stessa frequenza. Ad ogni multiplex (MUX) viene tuttavia assegnata una determinata larghezza di banda (circa 20-25 Mbps) che viene suddivisa tra i canali che compongono il MUX.
Il Ministero suggerisce di sintonizzare i canali HD (ad esempio il 501 di Rai 1 HD) per verificare la compatibilità di TV e decoder con la codifica MPEG-4 AVC. Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, i 15 canali interessati allo switch-off del 20 ottobre non sono trasmessi in HD. Il titolo del comunicato stampa del 22 settembre, ovvero “RAI e Mediaset avviano il passaggio all’MPEG-4: questi i primi canali che inizieranno a trasmettere in HD” è ingannevole. L’unica cosa in comune con i canali HD è appunto la codifica MPEG-4 AVC.
Utilizzando uno strumento professionale, il sito DDay.it ha misurato il bitrate del flusso video, confermando non solo che i canali sono ancora a risoluzione SD (720×576 pixel), ma anche il peggioramento della qualità. Il bitrate dei canali Mediaset è accettabile (tra 1,6 e 1,9 Mbps), mentre quello dei canali Rai è crollato a picco (tra 0,7 e 2,1 Mbps). Si tratta ovviamente di misurazioni istantanee, quindi la qualità potrebbe migliorare durante il giorno, in quanto il bitrate è variabile.