I Boeing 737 Max non potranno tornare a volare, almeno non a breve. I velivoli sono stati fermati in seguito alle stragi che tra ottobre e marzo sono costate la vita a 346 persone, prima con lo schianto del Lion Air JT610 in Indonesia e poi con quello dell’Ethiopian Airlines 302 in Etiopia. Ora la Federal Aviation Administration statunitense, impegnata nell’indagine svolta per capire l’esatta dinamica di quanto accaduto, fa riferimento a un nuovo problema di sicurezza.
I Boeing 737 Max rimarranno fermi, nuovo problema
Si parla di qualcosa andato storto durante un test con il simulatore. Il produttore di aeromobili statunitense ha dichiarato di aver raccolto la segnalazione e di essere già al lavoro per porvi rimedio, con una breve dichiarazione attribuita al portavoce Gordon Johndroe.
Non è chiaro se si tratti di qualcosa riconducibile al software (già in fase di revisione da diversi mesi) o se sarà richiesto un intervento anche sul fronte hardware, mettendo mano ad apparecchiature, sensori e sistemi in dotazione agli aerei. La FAA si è limitata a confermare la comparsa di un ennesimo intoppo, senza però scendere nei dettagli spiegandone la natura.
La FAA di recente ha scoperto un potenziale rischio che Boeing deve risolvere.
Due fonti ritenute a conoscenza dei fatti, ma rimaste anonime per ovvie ragioni, hanno riferito alla redazione di Bloomberg che il nuovo problema non è in alcun modo riconducibile a quanto accaduto in occasione dei due incidenti citati in apertura. In entrambi i casi la responsabilità sembra poter essere attribuita a un comportamento anomalo della tecnologia Maneuvering Characteristics Augmentation System presente a bordo.
La Federal Aviation Administration ha scoperto che l’elaborazione dei dati da parte del computer di volo sul jet di linea può causare la picchiata dell’aereo in un modo che per i piloti, durante i test con il simulatore, è risultato difficoltoso da correggere.