Si fronteggiavano da un anno e mezzo, e a breve si attendeva la decisione definitiva dell’International Trade Commission che avrebbe potuto chiudere il contenzioso: Nvidia e Samsung, che si aggredivano reciprocamente accusandosi della violazione dei rispettivi brevetti, hanno scelto di deporre le armi e di stipulare un accordo che appiani le ostilità.
La prima ad agire era stata Nvidia : nel 2014 aveva chiamato in causa Samsung e Qualcomm presso un tribunale del Delaware e presso l’ITC per ottenere il blocco delle importazioni di terminali fra cui dispositivi della linea Galaxy che, denunciava Santa Clara, avrebbero violato tre brevetti relativi al design di una GPU e al suo funzionamento. Samsung aveva prontamente risposto con una controdenuncia ai danni di NVIDIA e partner in materia di tecnologie per il buffering e il controllo sul trasferimento dei dati, con relativa richiesta di blocco per i tablet videoludici Shield e per i dispositivi di aziende terze che integrassero le tecnologie oggetto del contendere.
Nei mesi scorsi la situazione sembrava volgere a favore di Samsung : la ITC aveva invalidato uno dei brevetti Nvidia e aveva stabilito che i chip Qualcomm che animano i prodotti Samsung non violassero i due restanti brevetti su cui Santa Clara incardinava la propria denuncia. Nell’ambito del contenzioso aperto da Samsung, inoltre, la ITC aveva emesso una decisione preliminare che riconosceva che Nvidia avesse violato tre titoli della coreana relativi all’implementazione di memorie SRAM, alla configurazione dei bus di sistema e alla gestione della memoria, tecnologie ormai affermate e presto di pubblico dominio, ma pur sempre descritte da titoli ancora validi.
Per queste ore era attesa la decisione definitiva della ITC nell’ambito del ramo del confronto aperto da Samsung, ma le due aziende hanno comunicato di aver raggiunto un accordo che agisce su tutti i processi in corso . “L’accordo poterà alla deposizione di tutte le cause in materia di proprietà intellettuale nei tribunali distrettuali statunitensi, presso la International Trade Commission statunitense e presso lo U.S. Patent Office” spiega Nvidia. Non è dato conoscerne i dettagli, né i titoli coinvolti, ma le due aziende comunicano che comporterà “la licenza di un piccolo numero di brevetti da parte di ciascuna delle due aziende”, senza che vengano stipulati accordi di cross-licensing su più vasti portafogli brevettuali o che si prevedano compensazioni di alcun tipo.
Gaia Bottà