A febbraio 2015 Nvidia è stata oggetto di una serie di class action riguardanti la scheda grafica GTX970 , e di cui cominciano a vedersi gli effetti . I consumatori hanno sporto denuncia non solo contro Nvidia , ma anche contro Asus , EVGA e Gigabyte che hanno commercializzato la scheda grafica GTX970 : le specifiche hardware reali della scheda risultavano differenti da quelle pubblicizzate .
In particolare, ad essere contestati erano tre aspetti. In primo luogo, la GTX970 era stata commercializzata con 4 GB di memoria video, mentre in realtà solo 3,5 GB sono pienamente sfruttabili poiché l’ulteriore porzione di 500 MB di RAM risulta essere molto più lenta perché posizionata in un segmento disaccoppiato dalla RAM principale.
La scheda avrebbe poi dovuto avere 64 ROPs (Render Output Unit), mentre in realtà ne ha 56 . La capacità di cache L2 risulta infine essere di 1.792 KB mentre se ne pubblicizzavano 2.048
In un primo momento le pubbliche relazioni di Nvidia avevano provato a far passare il tutto come un semplice errore di comunicazione tra i reparti progettazione e marketing, quindi casuale ed involontario, ribadendo che solo con pochissimi giochi, e comunque portati al limite massimo dei framerate, si potrebbe rilevare il decadimento delle prestazioni.
I consumatori hanno invece affermato che, nel complesso, Nvidia ha omesso informazioni importanti, per gli acquirenti, al fine di poter decidere al meglio su come orientarsi nell’acquisto dell’hardware e lasciando che potenziali aderenti alla class action acquistassero un prodotto con capacità e funzionalità inferiori a quelle pubblicizzate .
Pur negando ogni comportamento illecito, Nvidia ha comunque deciso di stipulare con i querelanti un accordo di risarcimento preliminare .
L’accordo proposto prevede, per i soli acquirenti residenti negli Stati Uniti , un risarcimento di 30 dollari calcolato, rispetto al costo di circa 350 dollari della GTX970, come porzione del costo dello storage e delle performance di cui i consumatori si sono visti privati rispetto alle caratteristiche pubblicizzate. 500 MB su 4 GB costituiscono il 12,5 per cento , e il risarcimento a cui i consumatori potrebbero ambire sarebbe di 43,75 dollari , calcolato come 12,5 per cento di 350 dollari : la proposta di Nvidia potrebbe risultare non pienamente soddisfacente poichè l’indennizzo è di circa il 70 per cento del valore di rimborso massimo auspicabile.
Nvidia, secondo i documenti, pagherà un supplemento di 1,3 milioni di dollari di spese legali.
Luca Algieri