NVIDIA ha pubblicato i dati sulle performance finanziarie del secondo trimestre dell’anno fiscale 2016, numeri che confermano la solidità del “core business” della corporation californiana accanto ai costi, invero salati, connessi a ristrutturazioni e cause legali in via di svolgimento.
Negli ultimi tre mesi, i ricavi dell’azienda americana sono saliti a 1,153 miliardi di dollari, un +5 per cento rispetto ai risultati dello stesso periodo dell’anno scorso (1,103 miliardi) e “marginalmente” superiori rispetto al trimestre precedente; i profitti netti, invece, sono crollati dell’81 per cento rispetto al 2014 (26 milioni di dollari).
A contenere le entrate sono stati soprattutto i costi della ristrutturazione connessa alla dismissione del business dei modem cellulari di Icera, operazione che ha pesato sui conti per 103 milioni di dollari ed è già in corso dal trimestre precedente , e i 24 milioni di dollari in spese legali nella causa brevettuale contro Qualcomm e Samsung .
Sia come sia NVIDIA non si lamenta, e parla anzi di performance eccellenti in ambito videoludico grazie a nuove evoluzioni tecnologiche come la risoluzione 4K, i caschetti in realtà virtuale (VR) e nuovi giochi a tripla-A di grande richiamo, e di un business che cresce sul fronte dell’automotive e per le piattaforme CED basate su GPU.
Per quanto riguarda gli accessori VR, infine, il coinvolgimento di NVIDIA non si limita alla produzione di GPU capaci di muovere la mole di pixel necessari a garantire un’esperienza virtuale soddisfacente: lavorando in collaborazione con i ricercatori della Stanford University, la casa delle GeForce ha realizzato un prototipo di HMD VR che fa uso di una tecnica di “campi di luce” simile a quella di Lytro per generare l’illusione visiva della profondità.
Alfonso Maruccia