Nvidia lo dice a chiare lettere per evitare fraintendimenti e per chiarire una volta per tutte quelle che sono le proprie intenzioni: “i prodotti GeForce sono per i gamer“. Chi nutre ambizioni in ambito mining, insomma, cerchi altrove una soluzione alle proprie esigenze perché la gamma GeForce nasce e si sviluppa con una finalità specifica: aumentare le potenzialità grafiche, soprattutto al servizio del gaming, e non certo asservire tutta questa forza di calcolo per la gestione di criptovalute.
Nvidia ribadisce: GeForce è per i gamer
Non si tratta di una novità in casa Nvidia: già nel recente passato era stata esplicitata una scelta simile, motivandola con il desiderio di rimanere arroccati sul mercato del gaming senza cedere troppo alle lusinghe del mining. Per queste finalità, infatti, c’è una linea dedicata: è denominata CMP (acronimo di Cryptocurrency Mining Processor) e porta avanti specifiche pensate allo scopo. Creare un filone dedicato deve però significare un motto di salvaguardia per le GeForce, la cui domanda deve poter restare in linea con le esigenze del mercato per cui sono pensate.
Ne consegue quella che era una scelta di fatto attesa: le nuove GeForce RTX 3080, RTX 3070 and RTX 3060 saranno accompagnate dall’etichetta “LHR” (Lite Hash Rate) che esplicita le limitazioni imposte per evitare che possano essere utilizzate per finalità differenti rispetto a quelle a cui son dedicate.
Nvidia non usa giri di parole per spiegare i motivi di queste limitazioni: vuole evitare che gli exploit delle criptovalute facciano salire la richiesta di Nvidia GeForce, riducendone le scorte con un aumento di prezzo conseguente ed il rischio di perdere la propria clientela.