NVIDIA Maxine: GAN e cloud per le videoconferenze

La tecnologia NVIDIA Maxine per le videoconferenze

Intelligenza artificiale e cloud per le videoconferenze: così NVIDIA, con la tecnologia Maxine, vuol innovare il nuovo modo di comunicare da remoto.
La tecnologia NVIDIA Maxine per le videoconferenze
Intelligenza artificiale e cloud per le videoconferenze: così NVIDIA, con la tecnologia Maxine, vuol innovare il nuovo modo di comunicare da remoto.

Complice il momento che stiamo tutti vivendo, strumenti come Meet, Zoom e Teams per la comunicazione da remoto sono divenuti alleati quotidiani nell’ambito della produttività. Si tratta senza dubbio di tecnologie avanzate, migliorate in modo significativo nell’ultimo periodo per far fronte alle esigenze manifestate da chi si è trovato più o meno improvvisamente costretto a lavorare in modalità smart working, ma che ancora presentano ampi margini di miglioramento: gap che NVIDIA ha intenzione di colmare con il sistema battezzato Maxine. L’annuncio in occasione dell’evento GTC (GPU Technology Conference).

Maxine: così NVIDIA vuol migliorare la comunicazione da remoto

Un mix di cloud e rete neurale (rete generativa avversaria) applicato alle videoconferenze. È in grado di intervenire su diversi aspetti della trasmissione video migliorando tra le altre cose la compressione delle immagini andando così incontro alle necessità di chi non dispone di una connessione performante, facendo sì che gli interlocutori abbiano sempre la sensazione di guardarsi negli occhi, abilitando la trascrizione e la traduzione in tempo reale di quanto pronunciato o la cancellazione automatica del rumore, migliorando la risoluzione, sostituendo lo sfondo con un’immagine a piacimento o persino rimpiazzando il volto dell’utente con un avatar tridimensionale.

È possibile apprezzare una demo di Maxine in azione nel video qui sopra. Alcune delle sue funzionalità sono a dire il vero già implementate nei servizi citati in apertura (come nel caso della trascrizione e della sostituzione dello sfondo), ma ciò che intende fare NVIDIA è racchiudere tutte queste caratteristiche all’interno di una piattaforma cloud offerta agli sviluppatori e alle software house, in grado di sfruttare le potenzialità delle GPU. L’accesso alla fase sperimentale da parte degli addetti ai lavori è previsto a partire da questa settimana.

Tra le prime realtà che hanno scelto di adottare la tecnologia c’è Avaya con l’obiettivo di implementarla nel proprio software Spaces dedicato alla comunicazione da remoto.

Fonte: NVIDIA
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Pubblicato il
6 ott 2020
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