PhysX di Nvidia ha caratterizzato molte generazioni di GPU dal 2008, anno in cui l’azienda acquisì Ageia, un’azienda che per la prima volta realizzò un acceleratore dedicato per la fisica. La casa californiana decise in questo modo di integrarne le capacità direttamente nelle sue schede video, realizzando anche un SDK apposito che poi è anche diventato open source a partire dal 2015.
Di recente, tuttavia, con l’uscita della nuova generazione di schede video GeForce RTX 5000, l’azienda ha deciso di terminare il supporto a 32-bit per la tecnologia CUDA, che gestisce le librerie PhysX. Di conseguenza, chi fa ancora uso di sistemi operativi a 32-bit non potrà far più uso della tecnologia.
Nvidia: terminato silenziosamente il supporto CUDA 32-bit sulle RTX 5000
Giusto da pochissimo, Nvidia ha deciso di deprecare il supporto CUDA 32-bit sulle nuove GeForce RTX 5000 e, anche il resto del settore ha in effetti preso la medesima decisione, considerato anche come i sistemi operativi a 32-bit siano ormai praticamente caduti in disuso, con gli ultimi utilizzatori a far parte solo del bacino utenza Linux.
La fine del supporto, tuttavia, colpisce anche i titoli più vecchi, che non supportano le librerie a 64-bit, impedendo di fatto l’utilizzo dell’accelerazione fisica in quei casi specifici. La deprecazione è avvenuta di fatto con gli ultimi driver rilasciati per le nuove schede video.
Nonostante alcuni giochi possano comunque continuare a utilizzare la CPU per eseguire Nvidia PhysX, le prestazioni non sono chiaramente le stesse, poiché non è possibile usufruire della tecnologia CUDA per il calcolo parallelo, pareggiata praticamente solo da processori di fascia workstation. Chi quindi possiede già una GeForce di ultima generazione e ha installato l’ultima versione dei driver, non potrà più abilitare PhysX nei vecchi titoli. Alcuni utenti si sono accorti del cambiamento, non appena hanno eseguito dei giochi, verificando anche con GPU-Z, il quale è anche in grado di visualizzare informazioni in merito al supporto.
Nel frattempo, l’azienda ha confermato che il supporto continua a essere presente per le GeForce RTX 40, 30, 20 e GTX 16/10/9.