Alcuni giorni fa il dirigente di AMD Richard Huddy aveva dichiarato in una intervista che Nvidia convince gli sviluppatori di giochi ad utilizzare il suo motore fisico PhysX dietro offerte in denaro. Un’accusa diretta, a cui Nvidia ha ieri risposto con un’articolata smentita.
“Non può esserci alcun accordo in base al quale noi paghiamo qualcuno per usare PhysX”, ha affermato Ashutosh Rege, dirigente di Nvidia. “Il motivo è semplice: nessuno sviluppatore di giochi pagherebbe mai per utilizzare una tecnologia che, da sola, non può garantire il successo di un gioco. Il principale criterio con cui gli sviluppatori scelgono un motore fisico sono le sue funzionalità, i suoi algoritmi, i suoi tool e il supporto da parte del venditore”.
Rege sostiene che il più importante fattore d’interesse, per i game designer, è oggi la piattaforma, e ciò che rende PhysX una tecnologia vincente è il suo supporto alle principali piattaforme di gioco: PC, PS3, Xbox 360, Wii e iPhone.
L’unico incentivo che Nvidia può fornire agli sviluppatori, ha detto il manager americano, è quello di mettere a loro disposizione tecnici e artisti che li aiutino ad incorporare certi effetti nei loro titoli.
Il portavoce di Nvidia ha anche ribadito come la sua azienda non faccia nulla di intenzionale per ridurre le performance dei giochi PhysX sulle GPU di terze parti, incluse quelle di AMD. “PhysX è semplicemente un valore aggiunto che offriamo ai clienti delle nostre schede grafiche GeForce”.
Rege ha concluso ricordando come PhysX, pur essendo un middleware proprietario, fornisca ampio supporto agli standard aperti, quali ad esempio OpenCL.
Nel frattempo AMD sta tentando di contrastare Nvidia non solo a parole, ma anche attraverso la realizzazione di un middleware aperto capace di rivaleggiare con PhysX. A questo middleware l’azienda di Sunnyvale ha aggiunto proprio negli scorsi giorni il framework Pixelux Digital Molecular Matter (DMM), che consente agli sviluppatori di integrare la simulazione fisica nei giochi sfruttando le API OpenCL e DirectCompute.
Alessandro Del Rosso