NVIDIA ha informato gli azionisti che non può vendere il chip H20 in Cina senza ottenere una licenza per l’esportazione. Ciò comporterà un costo fino a 5,5 miliardi di dollari sul prossimo bilancio trimestrale. Secondo le fonti di Reuters, l’azienda californiana non ha avvisato i clienti cinesi.
H20 usato nei supercomputer cinesi
Il governo statunitense ha introdotto diverse restrizioni alle esportazioni di chip verso la Cina, in quanto potrebbero essere utilizzati per sviluppare applicazioni militari. NVIDIA ha progettato la GPU H20 che offre prestazioni inferiori ai chip H100/H200, quindi non rientrava tra quelle soggette a licenza. Nel documento inviato ieri alla SEC (Securities and Exchange Commission) viene confermata la cattiva notizia.
NVIDIA è stata informata dal governo statunitense il 9 aprile che l’esportazione dei chip H20 richiede una licenza, in quanto possono essere utilizzati nei supercomputer cinesi. Questo obbligo rimarrà in vigore per una durata indefinita. L’azienda californiana subirà un danno economico di circa 5,5 miliardi di dollari, considerando che molte GPU sono già nei magazzini e che dovrà pagare le penali per il mancato rispetto dei contratti.
NVIDIA aveva guadagnato tra 12 e 15 miliardi di dollari nel 2024 con la vendita delle H20 in Cina. Queste GPU sono state utilizzate da DeepSeek per l’addestramento del modello R1. Il governo statunitense vuole anche ostacolare lo sviluppo delle applicazioni AI. Tra i clienti di NVIDIA ci sono ByteDance, Alibaba e Tencent.
Secondo NPR, l’azienda californiana sperava di ottenere un’esenzione, considerato l’investimento da 500 miliardi di dollari per la costruzione di fabbriche negli Stati Uniti (definito “effetto Trump”). Invece è arrivata la doccia fredda.
L’amministrazione Trump ha avviato un’indagine che potrebbe portare all’introduzione di dazi sui semiconduttori. La Cina non applicherà nessun dazio come ritorsione perché considererà Taiwan (dove vengono prodotti) come paese di importazione dei chip statunitensi.