Tra le realtà che in seguito all’inizio della guerra in Ucraina, nel mese di febbraio, hanno deciso di interrompere le proprie spedizioni in Russia, c’è anche NVIDIA. Ciò nonostante, la società ha fino a oggi deciso di mantenere aperti e operativi i propri uffici nel paese. Le cose ora cambiano: l’addio al territorio è ufficiale e definitivo.
Via dalla Russia: la decisione di NVIDIA
Il motivo è da ricercare negli ultimi sviluppi dello scenario bellico, in seguito all’annessione delle regioni occupate proclamata da Vladimir Putin e alle minacce nucleari nemmeno troppo velate di quest’ultimo. Ai dipendenti del gruppo colpiti dalla misura è offerta la possibilità di proseguire con le loro mansioni, ma altrove. Riportiamo di seguito in forma tradotta il comunicato diffuso via email dall’azienda ad alcune redazioni.
Dopo aver precedentemente sospeso le spedizioni nel paese, abbiamo continuato a mantenere i nostri uffici per supportare i nostri dipendenti e le loro famiglie. In conseguenza agli sviluppi recenti, non possiamo più operare in modo efficace nel territorio.
La società ha interrotto le spedizioni e le forniture verso la Russia già a inizio marzo, quando i governi occidentali hanno iniziato ad approvare e introdurre sanzioni contro Mosca. Tra queste, l’amministrazione Biden ha proibito l’esportazione di tecnologie inerenti a computer e semiconduttori. Nel mese di maggio Colette Kress, Chief Financial Officer, ha dichiarato che storicamente il territorio genera circa il 2% delle entrate complessive per il gruppo. Tra le altre realtà che si sono mosse in modo del tutto simile ricordiamo Dell e Intel.
Le azioni di NVIDIA sono tra quelle disponibili per il trading aprendo un conto su eToro, insieme a quelle di tutti i più importanti nomi hi-tech.