Dal mese di ottobre sono in vigore nuove restrizioni sull’esportazione di semiconduttori verso la Cina. In pratica, gli Stati Uniti impediscono la vendita di chip (GPU in particolare) che permettono di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale da usare in applicazioni militari. NVIDIA ha quindi “aggirato” le regole con la GeForce RTX 4090 D.
Versione meno potente della GeForce RTX 4090
In base alle nuove regole, NVIDIA non può esportare le GPU A100, A800, H100, H800, L40 e L40S, utilizzate principalmente per l’addestramento e l’inferenza dei modelli di IA generativa. Nell’elenco è inclusa anche la GeForce RTX 4090, la più potente tra le GPU per il gaming che potrebbe essere sfruttata per altri compiti.
Un portavoce dell’azienda californiana ha confermato che in Cina viene venduta la GeForce RTX 4090 D, in quanto rispetta le regole sulle esportazioni. La GPU integra 14.592 CUDA Core, quindi circa l’11% in meno dei 16.384 della GeForce RTX 4090. Le altre specifiche sono identiche: frequenza massima di 2,52 GHz, 24 GB di memoria GDDR6X e bus di memoria da 384 bit.
Le nuove regole stabiliscono quali GPU possono essere esportate in Cina considerando una metrica denominata TPP (Total Processing Power). Il valore non deve essere superiore a 4.800. Il TPP della GeForce RTX 4090 è 5.286, mentre quello della GeForce RTX 4090 D è sicuramente inferiore (non è noto il TTP).
NVIDIA ha dichiarato di essere in costante contatto con le autorità statunitensi, quindi dovrebbe evitare l’avvio di un’indagine. Alcune autorità antitrust avrebbero però chiesto informazioni sulle schede video prodotte dall’azienda.