Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è tornato a parlare di net neutrality, ribadendo il suo sostegno ad una Rete priva delle corsie preferenziali così come le ha supposte la FCC, l’agenzia federale indipendente formata da membri del Congresso, che sta mettendo mano alla materia e che rischia di costituire una fast line che comprometterebbe irrimediabilmente la competizione nel settore.
Confermando la sua posizione sulla neutralità della Rete, Obama ha parlato a sostegno della banda larga ed ha delineato una roadmap per la FCC ed un piano per mantenere una Internet aperta e libera: “Internet – ha detto – ha sbloccato possibilità che erano inimmaginabili fino ad appena la generazione scorsa. E questo anche perché gli Internet provider hanno trattato il traffico Internet senza disparità.”
Per questo, spiega Obama, non vi devono essere blocchi, rallentamenti decisi a monte dagli ISP, la trasparenza deve essere sempre maggiore e non vi possono essere corsie preferenziali a pagamento.
Sempre per questo motivo, inoltre, la FCC dovrebbe dunque riclassificare Internet come una utility , un servizio fondamentale, definizione che permetterebbe di applicare una serie di normative e di tutele già fortemente strutturate.
Proprio con il nuovo Presidente di FCC Tom Wheeler, anch’esso contrario alle corsie preferenziali, Obama sembra aver stretto un rapporto di reciproco interesse: riferendosi al discorso del Presidente a stelle e strisce, Wheeler lo ha definito “importante e benvenuto”.
Certo, con un Senato a maggioranza repubblicana e la forte contrapposizione delle lobby delle telco interessate a veder rafforzata la propria posizione dominante, Obama dovrà faticare per cercare di far valere le proprie posizioni e veder trasformato il suo discorso in legge.
A supporto della posizione di Obama ci sono invece le voci delle associazioni come EFF , Public Knowledge e Save the Internet che già si erano espresse sull’argomento, e gli osservatori che stanno cercando di spiegare ( anche con molta arguzia molto argutamente) le minacce da cui la Net Neutrality difende la Rete.
Per parlare di questi argomenti, oltre che della questione della riforma di ICANN, peraltro, anche il sottosegretario alle Comunicazioni italiano Antonello Giacomelli atterrerà presto a Washington .
Claudio Tamburrino