Barack Obama ha ufficializzato la composizione del suo new media team . Della squadra fanno parte diversi collaboratori di lunga data del neo-presidente, nonché una ex dirigente di Google. Ma mentre l’approccio all’eGovernment proposto negli USA con Recovery.org viene mutuato anche nel Regno Unito, in patria le ONG cominciano a fare le pulci alla nuova amministrazione.
Nello scegliere i dirigenti dello staff Internet presidenziale, spiega Cnet , Obama ha “pescato” prima di tutto tra i propri collaboratori storici. Il ruolo di direttore dei nuovi media è stato assegnato a Macon Phillips, già responsabile del celeberrimo sito Change.gov (nonché dell’intero comparto online communication ) nel corso della campagna elettorale democratica. Vice-direttore delegato è stata invece nominata Cammie Croft, che durante i mesi pre-elettorali supervisionava l’unità di “risposta rapida” new media dell’allora senatore afro-americano.
Tanto Phillips quanto Croft hanno fatto altresì parte del transition team che ha accompagnato Obama nei mesi precedenti al suo insediamento ufficiale. E Phillips ha firmato il suo primo post sul blog di WhiteHouse.org già lo scorso 20 gennaio, prima ancora di essere ufficialmente nominato.
Ma la nomina che più ha fatto parlare gli addetti ai lavori è stata senz’altro quella di Katie Stanton, scelta come direttore del settore Partecipazione dei cittadini . Stanton è stata a lungo dirigente del new business development team di Google, che ha sfornato negli anni servizi come Google Finance, Google News, e Blog Search, ma anche altri servizi che hanno svolto un ruolo importante nel coinvolgimento dei cittadini nella campagna elettorale, come OpenSocial, Google Moderator.
Ma non tutto sembra procedere senza malumori: alcune organizzazioni non governative hanno aspramente criticato Obama per aver chiesto l’archiviazione di una causa a suo tempo intentata contro l’amministrazione Bush, colpevole dello smarrimento di 5 milioni di email ufficiali. “Ci dispiace constatare come la nuova amministrazione non sembri più attenta della precedente rispetto alla necessità di recuperare le email smarrite, e di implementare un sistema in grado di preservare adeguatamente dei documenti che appartengono al popolo americano”, ha dichiarato Anne Weismann, a capo di una delle due ONG coinvolte nel caso.
Mentre i critici si scaldano, comunque, i progetti Internet già avviati dalla nuova amministrazione cominciano a fare scuola altrove. È il caso ad esempio di Recovery.gov , il cui approccio di OpenGovernment è stato mutuato in Gran Bretagna con RealHelpNow , dove si documentano tutte le iniziative assunte dal locale governo in materia di contrasto alla crisi economica. La filosofia di Recovery.org era stata apertamente lodata anche dai responsabili della Confindustria britannica, i quali ne avevano sottolineato l'”eccellente template” ed avevano chiesto che un analogo spazio venisse approntato anche nel Regno Unito per “dare al pubblico ed alle imprese un’idea più chiara di ciò che realmente si sta facendo”.
Giovanni Arata