Affrontare la crisi investendo nell’efficienza energetica e nelle tecnologie dell’informazione, creare posti di lavoro proiettando gli Stati Uniti verso un futuro innervato di connettività. Queste le proposte con cui il presidente eletto Barack Obama si rivolge alla rete: agirà per rinnovare le autostrade informative, farà in modo che si diramino in maniera capillare fino a raggiungere ogni giovane cittadino.
“È inaccettabile che gli Stati Uniti si posizionino al quindicesimo posto nell’adozione della banda larga, proprio qui nel paese che ha inventato Internet” denuncia Obama nel video settimanale con cui si avvicina all’assunzione dell’incarico di Presidente. Obama ha costruito la propria candidatura e il proprio successo interpretando nel contempo le istanze dei cittadini e gli strumenti offerti dalla rete, ha impugnato mezzi di comunicazione orizzontale e bidirezionale , sta dimostrando di voler lottare perché la comunicazione mediata dalla rete sia un bene inalienabile.
Non sembra trattarsi di una semplice strategia per accattivarsi le simpatie dei cittadini della rete: Obama appare fermamente convinto che alla società civile spetti il diritto di potersi confrontare con la realtà senza interpreti e mediatori troppo invadenti e che la partecipazione in rete garantisca un’opportunità per innescare circuiti economici fruttuosi anche in un momento di crisi. Per questo motivo annuncia che da gennaio si investirà nel rinnovamento della “superhighway dell’informazione”, una promessa che sembra incastonarsi nel progetto della FCC di dare vita ad una rete wireless gratuita e accessibile a tutti i cittadini. Ci sarà da discutere sulla questione della sicurezza: se l’attuale amministrazione intende investire in filtri a favore dei minori, Obama ha promesso di bilanciare adeguatamente il diritto a sessioni online sicure e il diritto ad esprimersi e ad informarsi liberamente.
Internet animerà le scuole e le agenzie educative, contribuirà a costruire il futuro dei cittadini più giovani : “Ogni bambino dovrebbe avere la possibilità di essere online – spiega Obama – e quando sarò Presidente ogni bambino avrà questa opportunità, con questo consolideremo la competitività degli Stati Uniti nel mondo”. Oltre a portare avanti soluzioni a favore dell’efficienza energetica, le scuole verranno equipaggiate con nuovi computer per ogni classe: “per aiutare i nostri bambini a competere nell’economia del 21esimo secolo – chiosa Obama – dobbiamo mandarli in scuole del 21esimo secolo”.
Non solo le scuole dovranno fruire di connettività e dell’informazione che fluisce in rete: anche gli ospedali dovranno poter fruire della possibilità di scambiare informazioni con più efficienza. “Ci assicureremo che ogni studio medico e ogni ospedale di questo paese utilizzi le tecnologie più avanzate e si avvalga di cartelle cliniche elettroniche”: Obama spiega che modernizzare il sistema sanitario non significa solo risparmiare ma anche salvare delle vite.
Mentre Obama scodella piani per il futuro, sono numerosi i gruppi di pressione che intervengono per inserire istanze nell’agenda del presidente eletto. C’è chi sottolinea come la questione della sicurezza sia una tematica che Obama dovrà affrontare non appena riceverà il mandato: a chiederlo è una commissione del Center for Strategic and International Studies . Dimostrando che il dispiegamento di forze mobilitato dalla precedente amministrazione si è dimostrato inadatto a fronteggiare le minacce che si sono abbattute sul versante online delle istituzioni statunitensi, la commissione propone ad Obama di istituire un National Office for Cyberspace e di aggiornare il quadro normativo ai tempi della rete.
Ma a muoversi sono anche le aziende che operano in rete e le associazioni che si battono per i netizen, rappresentante dalla Open Internet Coalition : da Google a Free Press, da PayPal a Public Knowledge, chiedono che Obama tuteli con fermezza il principio della neutralità della rete. Il presidente di Internet dovrà schierarsi contro le discriminazioni di bit e a favore di un mercato della cultura e dell’informazione libero e competitivo. I presupposti perché Obama accolga questo invito sono già online .
Gaia Bottà