Si tratta molto probabilmente delle prime dichiarazioni pubbliche di Barack Obama sul famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). Parole piuttosto ferme, con cui il Presidente degli Stati Uniti ha reso nota la propria posizione all’interno del vasto dibattito internazionale sul trattato segreto che dovrebbe estendere a livello globale la tutela del diritto d’autore.
Ma non si tratta di parole che piaceranno in modo particolare a tutti coloro che hanno visto in Barack Obama una sorta di paladino della trasparenza sul web, oltre che delle attuali libertà garantite dalle nuove tecnologie. Intervenuto nel corso di una conferenza a Washington D.C. – la Export/Import Bank’s annual conference – Barack Obama ha confessato un profondo impegno nella tutela delle opere dell’ingegno .
“Abbiamo intenzione di proteggere in maniera aggressiva la nostra proprietà intellettuale – ha spiegato Obama – perché il nostro più grande valore sta nell’innovazione e la creatività dei cittadini statunitensi. Questo è essenziale per la prosperità del nostro paese. E rappresenta un vantaggio competitivo solo se le nostre aziende sono consapevoli del fatto che nessun altro può rubare loro le idee, replicandole con risorse più economiche”.
Obama non si è fermato qui , sottolineando innanzitutto come non ci sia nulla di sbagliato nell’utilizzo altrui delle tecnologie made in USA . Un pagamento appropriato alle aziende a stelle e strisce sarebbe tuttavia più che fondamentale, attraverso un sistema incisivo di licensing. “È proprio per questo – ha continuato Obama – che i rappresentanti del commercio statunitense stanno sfruttando un intero arsenale di strumenti a loro disposizione”.
Strumenti per cosa? Secondo la visione di Obama , per combattere attività che danneggiano seriamente l’economia statunitense . “Tra questi strumenti – ha spiegato il Presidente – ci sono alcune negoziazioni atte a rinforzare gli attuali accordi, per crearne quindi di nuovi”. Incluso l’ Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA).
Mauro Vecchio