Nel tentativo di perseguire il movimento Occupy Boston e i suoi animatori online, il Procuratore Distrettuale della Contea di Suffolk (nel Massachusetts) ha combinato un pasticcio senza precedenti: l’ufficiale ha inviato una richiesta legale vincolante (subpoena) a Twitter richiedendo i dettagli personali di alcune sue utenze, ma nel farlo ha dimostrato una ignoranza abissale di come funzioni la Rete e una certa tendenza all’abuso della sua posizione.
La subpoena spedita a Twitter, tanto per cominciare, è ripiena di richieste bislacche: l’ufficio del Procuratore pretende che il network dei cinguettii riveli i dettagli di tali utenti “Guido Fawkes”, “@p0isAn0n”, “@OccupyBoston”, “#BostonPD” e “#d0xcak3”. Confusione fra hashtag e account utenti a parte, il nome Guido Fawkes su twitter corrisponde a decine di utenze diverse e l’IP a cui il Procuratore si riferisce riconduce a un blogger britannico destrorso che non ha assolutamente nulla a che fare col movimento Occupy.
Che le autorità del Massachusetts abbiano preso una cantonata scambiando Guido Fawkes per Guy Fawkes, il personaggio storico (simbolo ufficiale di Anonymous/Occupy) che ha dato vita alla Congiura delle Polveri ed è recentemente assurto a nuovo fenomeno mediatico grazie alla maschera resa popolare dalla graphic novel (e relativa trasposizione cinematografica) “V per Vendetta”?
Al momento non è dato sapero, mentre per certo si sa che Twitter non ha obbedito ad almeno una delle pretese del Procuratore del Massachussetts: il network di micro blogging ha informato gli utenti interessati dalla subpoena circa la richiesta di informazioni sul loro conto, soprassedendo sulla richiesta di “segretezza” avanzata dall’ufficio del Procuratore con la scusa di una indagine penale in corso. Noi ci limitiamo a obbedire alle richieste delle autorità nel rispetto delle leggi vigenti negli USA, dicono da Twitter.
Alfonso Maruccia