OCID19: cloud e automatizzazione secondo Oracle

OCID19: cloud e automatizzazione secondo Oracle

Performance e sicurezza devono necessariamente andare di pari passo: la nuova generazione delle infrastrutture cloud e l'automatizzazione.
OCID19: cloud e automatizzazione secondo Oracle
Performance e sicurezza devono necessariamente andare di pari passo: la nuova generazione delle infrastrutture cloud e l'automatizzazione.

Il percorso di trasformazione digitale che realtà professionali di ogni settore e dimensione si trovano a dover affrontare, talvolta in modo quasi obbligato per non perdere terreno in termini di competitività, passa quasi necessariamente dall’integrazione di soluzioni basate sul cloud. Se ne parla oggi all’evento Cloud Innovation Day 2019 (OCID19) organizzato da Oracle all’Auditorium della Tecnica di Roma.

Oracle Cloud Innovation Day 2019

Una full immersion per capire in che modo la gestione di dati e applicazioni sulla nuvola possa tornare utile in un’ottica di ottimizzazione dell’attività, con approfondimenti tecnici ed esempi concreti utili a comprendere le ricadute del cloud sul lavoro quotidiano. Quello analizzato è un percorso di metamorfosi che non interessa solo l’ambito enterprise, ma anche la PA, come sottolineato sul palco da Alessandro Ippolito, Country Technology Sales Leader di Oracle Italia: è sufficiente pensare alle indicazioni fornite da AgID e dal Team per la Trasformazione Digitale che si inseriscono a pieno titolo in una prospettiva di tipo cloud first.

Alessandro Ippolito, Country Technology Sales Leader di Oracle Italia

Cloud Generation 2

Oracle parla di Cloud Generation 2, con la volontà di sottolineare una crescente esigenza di affiancare alle performance di servizi e piattaforme un adeguato livello di protezione dei dati. La sicurezza prima di tutto, anche e non solo per garantire ai clienti la conformità a quanto previsto dalle più recenti normative introdotte sul tema, una su tutte il GDPR.

Chi fornisce l’infrastruttura si trova poi nella posizione di dover trovare il giusto equilibrio tra la necessità di erogare un servizio il più possibile standardizzato, anche nel nome della compatibilità tra diversi provider (si parla sempre più di approccio multi-cloud), e il bisogno di consentire al cliente un margine di personalizzazione sufficiente per andare a soddisfare in modo mirato le specifiche esigenze. Questo rappresenta, forse ancor più che le mere performance, il valore aggiunto di un ambiente rispetto a un altro, un criterio determinante nella scelta della realtà a cui affidare le proprie informazioni e i propri carichi di lavoro.

Oracle Cloud Innovation Day 2019: la tavola rotonda

In apertura dell’OCID19 sono intervenuti sul palco, moderati da Mila Fiordalisi (Direttore CorCom), anche Lorenzo Anzola (CIO di Mapei) e Giuseppe Cardillo (Responsabile Operations di Iccrea Banca), ognuno riportando la propria esperienza per quanto concerne l’adozione delle soluzioni cloud, le opportunità intraviste e colte in questo percorso di trasformazione e le difficoltà incontrate. Realtà profondamente diverse per background e tipologia di attività svolta, ma entrambe allineate nell’esigenza di evolvere il proprio modo di fare business in una prospettiva di crescita e per rispondere alle nuove dinamiche dei rispettivi mercati.

Oracle Cloud Innovation Day 2019: la tavola rotonda

Automatizzazione e sicurezza

Una delle parole più utilizzate nel corso della giornata è Autonomous, se vogliamo dirlo in italiano automatizzazione. Un termine dal significato forse difficile da intuire se associato a database e affini, ma che racchiude e sottintende un principio ben chiaro, con valore equivalente a una dichiarazione d’intenti: il cloud deve semplificare, non dev’essere fonte di complicazioni.

Bisogna dunque anzitutto capire a quale soluzione fare affidamento per rispondere a una determinata necessità, in che modo integrarla nel proprio business e infine sfruttarne appieno ogni strumento, compresi quelli riconducibili a una forma di automatizzazione delle operazioni. Un esempio su tutti: l’applicazione delle patch di sicurezza, che se delegata al cliente rischia di essere posticipata con ripercussioni potenzialmente disastrose per i dati (l’elenco di leak e data breach si allunga di giorno in giorno), mentre se gestita senza richiedere alcun tipo di intervento garantisce l’immediata correzione delle vulnerabilità.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
11 apr 2019
Link copiato negli appunti