È ancora tempo di acquisizioni per Oculus VR, la società inglobata da Facebook e ora impegnata a migliorare l’ esperienza di realtà virtuale che dovrebbe presto essere disponibili agli acquirenti del caschetto Rift.
L’ultimo “boccone” di Oculus VR si chiama Pebbles Interfaces, azienda israeliana attiva da cinque anni e specializzata in “ottiche, sistemi di sensori e algoritmi custom per riconoscere e tracciare il movimento delle mani”: il valore economico dell’operazione è ignoto, mentre i fondi di investimento raccolti da Pebbles nel 2013 ammontavano a 11 milioni di dollari.
La possibilità di identificare e tracciare il movimento libero delle mani nel mondo virtuale rappresenterebbe indubbiamente un’ aggiunta significativa all’esperienza VR di Oculus Rift, offrendo un livello di immersione maggiore anche rispetto al recentemente presentato controller Oculus Touch e progettato appunto per il tracking dei comandi manuali.
Il sistema di tracciamento di Pebbles non richiede invece alcun controller esterno, e la società israeliana è solo l’ultima acquisizione (in ordine di tempo) di Oculus in quello che evidentemente il tentativo di migliorare l’immersione VR dei clienti del futuro Rift.
Oculus VR è altresì impegnata a migliorare l’esperienza virtuale di Rift anche per qual che riguarda i contenuti, aspetto che ha già iniziato ad esplorare e che sta consolidando con una partnership con Felix & Paul Studios per la produzione di un numero imprecisato di “esperienze” in VR di stampo cinematografico: la realizzazione di “film in realtà virtuale” è appunto il campo di specializzazione dell’azienda.
Alfonso Maruccia