A un anno dal debutto della prima edizione , Oculus VR ha organizzato la conferenza Oculus Connect 2 per mostrare al pubblico e alla stampa – anche in formato immersivo, per quel che vale – le novità in arrivo per le esperienze in realtà virtuale su gadget mobile e PC. Un mercato su cui le aziende sperano parecchio, come già decenni or sono, anche se le prospettive di successo sono tutto fuorché scontate .
Il caschetto Rift per la virtualità su PC arriverà l’anno prossimo, ha già annunciato in passato Oculus VR, mentre a novembre uscirà la versione consumer del gadget Gear VR per le esperienze virtuali su terminali Samsung. Gear VR costerà appena 99 dollari , necessiterà di un gadget mobile prodotto dal colosso sudcoreano nel 2015 e sarà il 22 per cento più leggero rispetto al modello presentato in precedenza.
Con Gear VR debutteranno anche le versioni “virtuali” di servizi di streaming come Netflix , Hulu e il videoludico Twitch, con la promessa di un “ambiente di visione unico” in cui i contenuti audiovisivi verranno proiettati sullo schermo di un cinema virtuale. Una garanzia di risoluzione ridotta rispetto al display dello smartphone, con potenziali mal di testa annessi.
Passando dai gadget a batteria ai personal computer , Oculus continua a stringere partnership con le aziende di settore per assicurare una copertura quanto più ampia possibile della tecnologia “virtuale” presso l’utenza: il neonato programma Oculus Ready permetterà di acquistare sistemi da alcuni marchi specializzati (Alienware, Dell, Asus) e garantirà specifiche hardware minime sufficienti (CPU Core i5, GPU GeForce GTX 970 o AMD 290, 8 Gigabyte di RAM) a gestire un’esperienza VR a prova di mal di mare. Prezzi da meno di mille dollari a salire.
Il mercato del software per la “rivoluzione” VR di Oculus? Al momento conta parecchie demo minori e qualche titolo di sicuro interesse in via di sviluppo, sebbene l’azienda pari di “200.000 sviluppatori” attivi; un ruolo di primo piano in tal senso lo giocherà Minecraft, la simulazione “open world” che ha oramai invaso ogni piattaforma informatica e gadget elettronico e che a quanto pare John “Doom” Carmack ha desiderato ardentemente aggiungere nel parco esperienze di Oculus Rift.
Ai caschetti virtuali ben si adatta il cinema virtuale, a quanto pare, e per questo 20th Century Fox ha stretto accordi per rendere disponibili 100 titoli del suo catalogo storico (Alien, X-men, 28 Giorni Dopo, Die Hard, Birdman e tanti altri) sia sul caschetto per PC Rift che sul gadget Gear VR.
Alfonso Maruccia