Il fondatore di Oculus VR, co-creatore di Doom e co-fondatore anche di iD Software, è stato accusato da un suo ex – collaboratore di furto di proprietà intellettuale. Secondo le accuse John Carmack non sarebbe l’inventore (esclusivo) della tecnologia alla base di Oculus VR, recentemente acquisita da Facebook, ma l’avrebbe rubata all’azienda iD Software, azienda da lui fondata, con cui ha portato sugli schermi titoli come Wolfestein, Doom, Quake e Rage e che ha lasciato lo scorso novembre per la nuova avventura.
Gli avvocati di Zenimax Media, società partner di iD Software, hanno scritto che “solo grazie agli sforzi congiunti di Mr. Carmack insieme agli altri collaboratori di iD Software e attraverso la tecnologia sviluppata – e rivendicata – nel corso di diversi anni da ZeniMax, il fondatore di Oculus Palmer Luckey ha potuto trasformare in realtà il suo sogno nato in un garage”. Oculus ha risposto con fermezza a Zenimax: “È una sfortuna che, ogni volta che c’è una transazione di questo tipo, compaiano dal nulla accuse assurde: vogliamo e possiamo difendere vigorosamente Oculus ed i suoi investitori in questo senso”.
Lo stesso John Carmack è ricorso a Twitter e sembra voler ampliare il discorso ad una più ampia visione della proprietà intellettuale: “Nessuno dei miei lavori è mai stato brevettato. Zenimax detiene il codice che ho scritto, ma non detiene VR”.
No work I have ever done has been patented. Zenimax owns the code that I wrote, but they don’t own VR.
– John Carmack (@ID_AA_Carmack) May 1, 2014
La questione – tuttavia – non riguarda brevetti, ma in generale la conoscenza ottenuta nel lavoro precedente, il know-how, una forma di conoscenza tutelata dalla proprietà intellettuale per esempio attraverso il segreto industriale, ed un software ed un design a cui Carmack avrebbe iniziato a lavorare presso iD Software. Si tratta di una materia più vicina alla questione della concorrenza sleale e che nel caso specifico riguarda le conoscenze degli impiegati che cambiano datore di lavoro.
Nel dettaglio, ZeniMax afferma che un prototipo sviluppato da Carmack mentre lavorava con ZeniMax sia alla base di Oculus Rift.
Si tratta di una questione particolarmente scottante per le aziende della Silicon Valley che fanno firmare ai propri dipendenti, e alle aziende con cui collaborano, lunghi ed articolati accordi per evitare divulgazioni di segreti industriali e concorrenza sleale ( Non-Disclosure Agreement , NDA): proprio l’NDA sottoscritto da Luckey e ZeniMax sembra ora essere l’arma in più in mano all’accusa.
Claudio Tamburrino