L’ormai arcinota compagnia aerea low cost Ryanair si è fatta nel tempo conoscere per le sue competitive quanto insolite politiche di viaggio. Ultime in ordine cronologico, la proposta del CEO Michael Ò Leary di far viaggiare i cittadini europei – a costo (quasi) zero – in piedi e il pagamento di un euro per usare il bagno.
Politiche che non sono affatto piaciute al cittadino britannico Robert Tyler, che dal febbraio del 2007 gestisce un sito web dal nome più che eloquente: I hate Rynair , io odio Ryanair. Uno spazio ospitato dalla piattaforma WordPress, che racconta puntualmente episodi come quello di un passeggero arrestato per essersi rifiutato di pagare un panino a bordo .
La compagnia irlandese aveva dunque scatenato i suoi legali, sostenendo come il sito sfruttasse il suo brand per veicolare contenuti altamente diffamatori. ihateryanair.co.uk si è spostato all’indirizzo ihateryanair.org . Ma i rappresentanti di Nominet – che in Gran Bretagna gestisce i vari domini .uk – non avevano alcun problema con l’esistenza di un sito dal forte sapore critico.
Quello che non andava con il sito era la presenza di alcuni link commerciali che portavano gli utenti verso domini gestiti da società specializzate in assicurazioni di viaggio e nel cambio di valuta. I collegamenti avevano fruttato a Tyler un totale di 322 sterline .
L’introito sarebbe dunque incompatibile con la gestione di un sito che intende criticare ferocemente una società come Ryanair. In un post apparso sul sito, il cittadino britannico ha annunciato la rimozione dei link. Tutto, pur di continuare a parlare della compagnia aerea più controversa dei cieli.
Mauro Vecchio