Il gruppo di lavoro istituito con l’obiettivo di indagare il fenomeno dell’odio online ha terminato la propria attività di analisi e pubblicato un report in cui focalizza l’attenzione sulle dinamiche che regolano il fenomeno, mettendo inoltre nero su bianco raccomandazioni utili al suo contrasto. Lo studio è partito dalla medesima premessa che apre il documento.
Gli esseri umani sono liberi di provare sentimenti. L’odio è uno di questi. È una libertà inalienabile.
Odio online: fenomenologia e strategia di contrasto
È stata presa in considerazione la vasta letteratura sul tema nonché l’esperienza di ricerca dei partecipanti al team. Cosa è emerso? Anzitutto che il concetto di odio riguarda esperienze soggettive non standardizzabili. Ne consegue che nel resoconto siano passate in rassegna le sue diverse definizioni indagandone la fenomenologia e proponendo un esame di cosa, a livello internazionale, si è fatto o si sta facendo per contrastarlo, elaborando infine linee guida in merito alle possibili ulteriori azioni da intraprendere.
Chiunque si presenti con la soluzione in tasca e una ricetta magica per contrastare le conseguenze dell’odio online, probabilmente, non tiene adeguatamente conto della complessità e della delicatezza del fenomeno.
🔴Il report sull'odio online è stato redatto da un team di esperti e rappresentanti della pubblica amministrazione, istituito con decreto da @PaolaPisano_Min.
Leggi il report completo ▶ https://t.co/Tpiq4jNQZP pic.twitter.com/HaqUuCAvtK— Dipartimento per la Trasformazione Digitale (@InnovazioneGov) February 10, 2021
Nel documento (che invitiamo a consultare nella sua forma integrale) viene suggerita l’adozione di una strategia di contrasto articolata su tre livelli.
- Azioni di prevenzione con obiettivi di lungo termine centrate sull’educazione civica e digitale, la cultura giuridica, la ricerca, l’informazione, la comunicazione.
- Innovazione normativa capace di costruire un quadro giuridico adeguato all’ambiente digitale sia per le aziende private che per i cittadini che fruiscono dei servizi digitali.
- Sostegno fattivo alle iniziative orientate a progettare, sperimentare e costruire nuove piattaforme e ambienti mediatici, in modo da favorire l’infodiversità nell’ecosistema digitale e aumentare le probabilità che emergano soluzioni adatte a favorire condizioni di vita online più rispettose dei diritti umani e del valore della conoscenza di qualità.
Una prospettiva in linea con le iniziative sul tema introdotte o sostenute tra gli altri anche dalla Commissione Europea.
Il team è costituito da rappresentanti della Pubblica Amministrazione e da esperti. A istituirlo nei mesi scorsi un decreto del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (Paola Pisano) innsieme al Ministro della Giustizia (Alfonso Bonafede) e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delegato in materia di informazione ed editoria (Andrea Martella).