Trasformare lo smartphone in un telecomando per il PC: l’app Office Remote prodotta da Microsoft per Windows Phone ha lo scopo di far interagire i telefoni con Microsoft Office, permettendo tramite un plugin installato nel PC di controllare documenti Powerpoint, Word o Excel tramite il più piccolo schermo del device che in molti portano in tasca. È un progetto partorito dalla divisione Research, quindi un prodotto più sperimentale che definitivo : ma è un tentativo di allargare i confini delle interfacce PC oltre i paradigmi tradizionali di tastiera e mouse.
Il funzionamento è garantito con l’ultima versione di Office, la 2013, a cui va aggiunto un plugin gratuito che faccia da sponda ai segnali inviati dal telefono Windows Phone 8 (il PC su cui è installato Office deve essere equipaggiato con il Bluetooth). Non si tratta del primo esempio di software con queste capacità, ad esempio Apple coltiva da tempo un app per iOS che permette di gestire la riproduzione della libreria multimediale di iTunes da iPhone o iPad. Ma l’obiettivo di Microsoft è differente : più che all’intrattenimento, Redmond punta a valorizzare la produttività del proprio ecosistema promuovendo la sinergia tra i suoi diversi sistemi operativi. Quella famosa strategia di device e servizi che Steve Ballmer punta a lasciare in eredità.
Da parte sua, la già citata Apple ha già in piedi un ecosistema di successo e ha invece terreno da recuperare per quanto riguarda le applicazioni di produttività. Mentre Microsoft e Google hanno offerte stabilite con una leadership conclamata, nell’installato con Office la prima, e nel cloud computing con Docs la seconda, Cupertino cerca ancora una dimensione adeguata per il proprio pacchetto iWork . L’ultima revisione del sistema operativo OS X ha portato con sè anche una nuova versione della suite, e quest’ultima ha anche ricevuto una controparte utilizzabile online via iCloud. E proprio come recentemente accaduto per Office 365 , anche Apple ha deciso di introdurre degli elementi di collaborazione all’interno delle proprie webapp, assieme a un primo modello di cartelle entro cui organizzare i documenti. Nel complesso le novità sono quelle mostrate nel corso dell’ultimo keynote di San Francisco, ma giova ricordare che la versione iCloud di iWork resta ancora contrassegnata come beta. ( L.A. )