Una sorta di contrappasso per quella volta in cui la faccia di Bill Gates apparve, enorme, alle spalle di quello Steve Jobs che stava riprendendo le redini di Apple: la prima uscita pubblica del nuovo CEO di Microsoft, Satya Nadella, coincide con in lancio lungamente atteso ( forse troppo? ) di Office per iPad, e con il rilancio dell’azione di tutta l’azienda sotto l’egida di un nuovo mantra. Redmond vuole raggiungere i suoi clienti attuali e potenziali ovunque si trovino, tra le mura domestiche su un PC o in viaggio per lavoro con un tablet, e senza doversi preoccupare di garantire che si tratti di un device con a bordo un sistema operativo Microsoft .
Sul palco di una piccola conferenza stampa tenuta, forse non a caso, in quel di San Francisco, Nadella ha voluto mettere in chiaro quale sarà la linea della sua conduzione: tanta nuvola, tanto cloud computing e storage, che farà da collante alla presenza dei prodotti Microsoft su i vari dispositivi , con strumenti pensati per utenti finali, IT Pro, amministratori, ogni categoria di utilizzatore potenziale del made in Redmond. Office per iPad incarna ottimamente questa filosofia: per tutti è gratuito (ora anche su iPhone e smartphone Android ), ma se si vuole modificare i propri documenti o crearne di nuovi occorre aver sottoscritto un abbonamento a Office 365 ( qualsiasi formula , sia consumer che enterprise); in più, la collaborazione e l’accessibilità multipiattaforma sono assicurati dalla presenza di OneDrive a fungere da archivio comune, garantendo anche al contempo la possibilità di collaborare a più mani sullo stesso documento.
Office per iPad in realtà è formato da sole tre applicazioni: Word, Excel e Powerpoint . Tutte e tre sono state riviste per adattare l’interfaccia Ribbon al touch di iOS (compatibile esclusivamente dalla versione 7.x in avanti), e non tutte le funzioni disponibili sulle versioni desktop di Office sono presenti: Microsoft ha lavorato a semplificare senza lasciare fuori (troppe) caratteristiche indispensabili, e a meno di lavorare con documenti davvero estremi non ci sono limitazioni particolari all’editing possibile a mezzo tablet di Cupertino. Tutte e tre le applicazioni hanno mantenuto inalterate le capacità complessive, ma non sono la semplice riproposizione di quanto visto su Windows o Windows RT: Office per iPad è un prodotto nuovo, che Microsoft ha impiegato un bel po’ a rilasciare, ufficialmente per attendere che tutti i pezzi del puzzle fossero al loro posto per garantire un’esperienza utente adeguata.
C’è comunque da “re-imparare” qualcosa per usare Office su iPad, c’è da adattarsi al fatto che non esiste il concetto di “salva” su iOS (tutte le modifiche vengono inviate automaticamente al file sorgente su OneDrive), soprattutto non è ancora possibile effettuare modifiche contemporanee concorrenti sullo stesso documento: OneDrive gestisce adeguatamente eventuali duplicazioni del file per non perdere le modifiche effettuate, ma l’unico modo (per ora) di lavorare come su GDrive allo stesso file nello stesso momento è usare Office Online. Il fatto che Microsoft punti alla sottoscrizione di Office 365 può lasciare intendere che ci saranno sviluppi in tal senso: non è impensabile che le future evoluzioni di Office per iPad, così come le versioni per PC e per Mac, siano più votate delle attuali alla collaborazione in tempo reale. La concorrenza è arrembante , a Redmond faranno bene a darsi da fare in fretta.
Recensioni delle app a parte, vale la pena provare a trarre qualche indicazione dal discorso fatto ieri da Satya Nadella ai giornalisti. Il nuovo CEO è un buon comunicatore, pacato ma deciso, e il suo approccio realistico al panorama dell’IT può in qualche modo rassicurare chi temeva che Microsoft non avesse chiara la direzione da seguire per tenere il passo della concorrenza. Ma c’è un altro fattore da valutare: Nadella ha salutato tutti e rimandato alla Build della prossima settimana a San Francisco per molte altre novità (dovrebbe essere la volta di Windows Phone e Azure, tanto Azure, quest’anno), ma è un fatto che la presentazione di ieri si sia concentrata su alcuni prodotti piuttosto che altri. Office, Intune, OneDrive, Azure, Enterprise Mobility Suite : a Windows non si è neppure accennato .
Nadella viene dal ramo enterprise dell’azienda, ha condotto per parecchi trimestri la divisione cloud con buoni risultati, ed è salito sul palco delle conferenze Microsoft ogni volta che è stato necessario rivolgersi a professionisti, sviluppatori e clientela business in generale: Satya non è un uomo tutto calcoli come Ballmer, ma non è neppure un nuovo Bill Gates, la sua visione è molto pratica. In un mercato nel quale i PC sono in contrazione e le altre piattaforme alternative crescono, Microsoft deve prendere atto che Windows non potrà più essere la fonte primaria di introiti per l’azienda : la perdita della dicitura “Windows” del prodotto “Azure” non è casuale, Nadella ha capito l’aria che tira e non pare intenzionato a lasciarsi schiacciare dall’eredita di un marchio fortunato che negli ultimi anni si è fatto meno predominante.
“Ci dedicheremo completamente ad offrire soluzioni di produttività di grido su tutte le piattaforme e i dispositivi – ha scritto Nadella su uno dei blog aziendali – (…) Il nostro obiettivo continuerà ad essere soddisfare gli utenti dovunque siano e su qualsiasi device utilizzino, offrendogli la potenza di app Office native”. In un colpo solo il CEO con queste parole ha svuotato per sempre di significato l’esistenza di un dispositivo come Surface RT (oggi semplicemente Surface 2): l’esperienza di Windows RT su ARM fino a ieri era l’unico modo per godere di Office su un tablet con autonomie degne della categoria , mentre oggi i milioni di utenti iPad possono fare altrettanto (e seguiranno presto gli altri milioni di utenti tablet Android). Nadella non esiterà a prendere decisioni difficili se questo servirà a garantire un futuro prospero a Microsoft: come inizio non c’è male, per il prosieguo vale la pena guardare che cosa Redmond ha in mente anche per quanto riguarda mobile e Nokia.
Luca Annunziata