Lo sciopero è iniziato. I dati saranno disponibili nelle prossime ore, ma intanto sono iniziati i termini per lo stop della “filiera di Amazon“, coinvolgente tutti quei lavoratori che in varie forme sono compresi nel percorso del pacco dal magazzino all’abitazione. Secondo quanto spiegato dalle sigle sindacali attive in questa iniziativa, la protesta non è contro Amazon in sé (che continua a moltiplicare occasioni di lavoro sul territorio), ma contro la qualità del lavoro stesso.
Una giornata di sciopero nella filiera Amazon
Ritmi eccessivi, reiterazione dei movimenti alla lunga non sopportabile, carichi di lavoro non proporzionati: la proclamazione di questo sciopero è vista come un movimento collettivo per chiedere all’azienda condizioni migliori, affinché si possa cambiare il modo di “essere” in Amazon (anche in seno ad aziende terze che operano in piena simbiosi con il gruppo) e contribuire con il proprio lavoro alla crescita del marketplace.
“Un’importante giornata di #sciopero. #Amazon può e deve coniugare lo sviluppo e il profitto con i #diritti di chi lavora”. @TaniaScacchetti #Cgil
Diamo dignità al lavoro.
Per approfondire: https://t.co/ajV4C9DLJg#ScioperoAmazon #StrikeHard #whitemonday#makehistory pic.twitter.com/feCXRUex8q
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) March 22, 2021
Ad Amazon si richiede di “coniugare lo sviluppo e il profitto con i diritti“, nella più classica delle rivendicazioni sindacali. In questo caso la peculiarità sta nel fatto che a fermarsi è una intera filiera, coinvolgente professionalità e ruoli molto differenti. La proclamazione dello sciopero è di metà marzo, con la firma di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Amazon a suo tempo ha fatto capire come non fosse d’accordo con questa iniziativa. Quando le firme sindacali rivendicavano il mancato incontro con l’azienda, infatti, Amazon spiegava di non riconoscere in queste sigle i giusti interlocutori, fermando la concertazione ad una fase antecedente. Il dialogo non ha potuto aver luogo e si è arrivati così all’iniziativa odierna.
Oggi, 22 marzo, anche nel nostro Paese, ci aspetta un momento storico: così come nel 2017 a Piacenza vi è stato il primo accordo sindacale con Amazon, oggi altrettanto senza precedenti vi è il primo sciopero nazionale dell’intera filiera sindacale in Amazon, non solo i lavoratori diretti, di ogni comparto, commerciale, del trasporto e delle telecomunicazioni, ma anche i lavoratori somministrati e di ogni realtà che lavora in e per Amazon, dai drivers alla vigilanza privata e agli addetti delle pulizie.
D’altronde non è proprio il motto di Amazon “make history”? Come vedi Jeff, il Sindacato, ha preso l’invito molto seriamente…
Massimo Mensi, Cgil nazionale è rappresentante Alleanza globale Amazon
Non è chiaro quanto e come l’iniziativa potrà tardare le consegne nella giornata di oggi. Dalle sigle sindacali giunge anche un appello alla compartecipazione alla protesta da parte degli acquirenti, suggerendo una sospensione degli acquisti per 24 ore. Con ogni probabilità l’impatto si ridurrà a qualche ritardo, lasciando probabilmente insoluta una incomprensione tra le parti destinata a protrarsi.