“La scuola che sogniamo noi non costa nulla. Puoi entrarci sia da Torino, sia da Enna. Anche alle tre del mattino. È indipendente e basata sulla valutazione tra pari”. Inizia così quello che è stato definito il più grande progetto di free learning italiano, fondato nel 2004 da un gruppo di ambiziosi ragazzi del Belpaese.
Oilproject è “la più grande scuola online in Italia” – 9mila gli studenti raccolti fino ad oggi – e i suoi nuovi talkshow interattivi mirano a rivoluzionare il rapporto tra esperti e comuni utenti della Rete. “Una scuola libera e gratuita di attualità, economia, Internet e politica”, dove i vari argomenti vengono stabiliti attraverso un sondaggio aperto a tutti.
“I numeri parlano chiaro: la nostra generazione legge sempre meno i giornali – ha spiegato il founder di OilProject Marco De Rossi – Perché? È raro che spieghino i meccanismi giuridici ed economici correlati agli eventi. Spesso manca l’approfondimento. Lo stesso vale per i talkshow televisivi nei quali continua ad essere impossibile aggregare le domande del pubblico e rivolgerle in diretta. La scuola d’attualità nasce proprio da qui”.
Ed è proprio questa scuola la prima incarnazione del progetto OilProject, che ha recentemente lanciato la sua ambiziosa sfida in collaborazione con le principali associazioni studentesche nazionali e con il supporto del portale Studenti.it e Telecom Italia-Working Capital. Gli utenti della Rete costituiranno dunque il grande mediatore di una serie di interventi volti ad approfondire le più svariate tematiche dell’attualità .
Ma OilProject è anche altro, in primis un grande aggregatore di lezioni, letture di tesine, ricerche . Il tutto in quello che è già stato descritto come una sorta di YouTube della formazione. Chiunque potrà registrare il proprio filmato, la cui qualità sarà ovviamente valutata dal pubblico online tramite votazione.
Tra i tanti obiettivi del progetto, la condivisione sul web di tutte le lezioni tenute nelle scuole e nelle università pubbliche , a beneficio – ma non solo – di chi vive in zone con una scarsa offerta didattica. Un sogno che dovrà probabilmente scontrarsi con certe rigidità burocratiche, come spiegato a Punto Informatico dallo stesso De Rossi.
OilProject dovrà in sostanza lavorare per siglare accordi con le principali università pubbliche in Italia, affrontando un sistema già consolidato come le pubblicazioni scientifiche . Meglio una rivista da poche centinaia di copie – poi venduta a pagamento – o un “video d’eccellenza disponibile a tutti in stile TED?”. Dalla risposta dipenderà parte della futura rivoluzione della scuola tricolore.
Mauro Vecchio