È stato accusato di aver partecipato ad un sodalizio criminoso: amministrava OiNK, il tracker torrent privato sul quale spesso e volentieri secondo gli investigatori fluivano anteprime e pre-release musicali. Ad annunciarlo, un comunicato stringato sulla pagina che faceva da interfaccia alla raccolta di link nel mirino dell’industria della musica: dopo una serie di rinvii, l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode ai danni dell’industria musicale si è abbattuta su Alan Ellis.
Non è stato accusato di aver infranto le leggi sul diritto d’autore, non è stato accusato di aver agevolato alcuna violazione. Allen era stato arrestato ad ottobre dello scorso anno. Su denuncia di IFPI e BPI, probabilmente infiltrate nel network, era stata avviata un’indagine internazionale durata due anni e culminata con la chiusura del network e il sequestro dei server.
L’intento dell’industria della musica era quello di isolare uno degli snodi ritenuti nevralgici per la distribuzione in rete di opere musicali in anteprima sul rilascio ufficiale: la chiusura di OiNK era però coincisa con il proliferare di tracker alternativi a fare le veci del maialino delle pre-release.
Se l’industria della musica si metteva le mani nei capelli, gli inquirenti britannici incaricati di fare chiarezza su OiNK brancolavano nel buio : apparentemente non esistevano appigli per inchiodare Ellis. L’admin sosteneva la liceità di OiNK ricordando che le password garantivano l’accesso a dei semplici link. Link che tecnicamente non erano postati a scopo di lucro, in quanto OiNK si reggeva sulle donazioni spontanee di prodighi mecenati.
Nel mese di giugno, poi, la svolta: sei utenti del tracker erano stati interrogati , schedati e rilasciati su cauzione, sospettati di essere membri di un’organizzazione criminale dedita alla frode dell’industria della musica. Fulcro degli interrogatori, i rapporti intrattenuti con Ellis. Per un numero imprecisato di loro è stata ora formalizzata l’accusa di violazione della proprietà intellettuale : TorrentFreak sostiene che siano due, The Register dà notizia di cinque condivisori chiamati a rispondere in tribunale. Un netizen che si presenta come conoscente di uno degli uploader parla invece di quattro persone accusate: la persona a lui vicina sarebbe responsabile di aver condiviso su OiNK, in anticipo sul rilascio, un album acquistato prima del tempo per un errore commesso dal negoziante.
Ellis dovrà invece presentarsi in tribunale il 24 settembre per rispondere dell’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode. Inevitabile attendersi l’incriminazione dei complici.
Gaia Bottà