OkCupid ammette la sperimentazione sugli esseri umani

OkCupid ammette la sperimentazione sugli esseri umani

Un intervento sul blog con un tono sarcastico per riallacciarsi alla polemica sulle pratiche analoghe di Facebook. C'è di che scandalizzarsi?
Un intervento sul blog con un tono sarcastico per riallacciarsi alla polemica sulle pratiche analoghe di Facebook. C'è di che scandalizzarsi?

Nessun utente è stato maltrattato nel corso dei test A/B di OkCupid: almeno è quanto sostiene sul blog aziendale Christian Rudder, uno dei fondatori del servizio, nel passare in rassegna ben tre casi diversi nei quali l’azienda che si occupa di flirt e incontri organizzati online. Per una sola circostanza analoga, solo qualche settimana fa , Facebook era stata bersaglio degli strali di mezza Internet (e aveva attirato l’attenzione dei regolatori d’Oltremanica ): le reazioni alle confessioni di OkCupid paiono invece più tiepide.

Rudder ha raccontato di tre diverse circostanze nelle quali il sito da lui fondato ha provato ad approfondire la bontà e la qualità delle relazioni instaurate attraverso OkCupid rispetto ad alcune caratteristiche del servizio. In un caso, per lanciare una modalità “appuntamento al buio”, erano state rimosse tutte le foto dai profili per vedere l’effetto che fa; in un altro si era provato a fare a meno delle descrizioni dei profili; in nessuno dei due casi, par di capire , i dati hanno fornito indicazioni particolarmente differenti da quelle intuibili a priori, ovvero che le foto contribuiscono in modo decisivo nella scelta di un potenziale partner . Si tratta per queste due circostanze di azioni tutto sommato inoffensive, visto che OkCupid non ha manipolato in modo significativo i dati e ha semplicemente per alcune ore osservato il comportamento dei suoi clienti durante l’equivalente di un disservizio del sito.

Il terzo caso è più interessante: una parte del modello di business di OkCupid consiste in un algoritmo di “qualità” dell’abbinamento tra due potenziali partner, elaborato sulla base delle informazioni fornite sul proprio profilo, e in questo esperimento l’azienda ha deciso di presentare ad alcuni utenti la cui percentuale di compatibilità era bassa un valore opposto, e viceversa. In altre parole, OkCupid ha fornito informazioni volutamente alterate ai suoi utenti e osservato cosa sarebbe successo per confutare, o confermare, i propri algoritmi: il risultato definitivo ha confermato la bontà dell’approccio, ma nel farlo OkCupid ha replicato esattamente l’approccio sperimentale di Facebook, provando a suggestionare i navigatori per comprenderne l’infuenzabilità.

Quale che siano le ragioni per le quali le reazioni al gesto di trasparenza di OkCupid sono per ora decisamente più benevole rispetto al caso Facebook non è dato (ancora) saperlo. Potrebbe c’entrare il ruolo differente svolto da Facebook nelle vite dei navigatori rispetto a un servizio di incontri come OkCupid, potrebbe darsi che il messaggio sia stato veicolato in modo più diretto e quindi accattivante, potrebbe darsi che i risultati non abbiano preoccupato i navigatori. Sia come sia, alcuni osservatori sottolineano come non sia accettabile essere oggetto di sperimentazioni di questo tipo, non palesi, senza consenso preventivo.

C’è solo un piccolo particolare, che pare sfuggito ai più ma non a tutti , tra le parole di Rudder. Secondo le sperimentazioni di OkCupid ci sono dei casi in cui i dati personali (nome, numero di telefono) vengono scambiati prima che in altre circostanze: vuol dire questo che OkCupid ha indicazioni utili in tal senso? Come potrebbe conoscere informazioni di questo tipo se non leggendo tutti i messaggi scambiati sulla piattaforma ?

Luca Annunziata

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Pubblicato il
29 lug 2014
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