I videogiochi violenti non saranno tassati: la Oklahoma House Revenue and Tax Subcommitee ha respinto il disegno di legge HB 2696 avanzato a inizio mese da William Fourkiller, deputato democratico della Camera dei Rappresentanti dell’Oklahoma. Non si può certo dire che la bocciatura sia stata semplice: la legge non è passata per poco : 5 voti favorevoli e 6 contrari.
Il progetto prevedeva l’inserimento di una tassa aggiuntiva dell’1 per cento su tutti i videogiochi classificati dall’ Entertainment Software Rating Board “Teen”, “Mature” e “Adults Only”. Questo significa che la proposta legislativa avrebbe colpito l’innocuo Zumba Fitness 2 (risparmiando però il primo Zumba Fitness) e qualunque altro gioco di simulazione come 8 Classic Card Games, Ultimate Card Games, Reel Deal Card Games 2011 e tutte le versioni di Hoyle Card Games. Ma nella mischia sarebbero finiti anche Skyrim e Modern Warfare 3, classificati “Mature”.
I proventi sarebbero stati destinati alla Childhood Outdoor Education Revolving Fund dell’Oklahoma, una fondazione che combatte l’obesità infantile, e alla Bullying Prevention Revolving Fund , un’associazione che previene il bullismo. Il perché di queste sovvenzioni non era casuale: Fourkiller sosteneva che i videogiochi fossero una delle cause del bullismo e dell’obesità infantile .
Durante la discussione in aula, il disegno di legge è stato criticato duramente da diversi deputati, che hanno mostrato perplessità nella correlazione tra videogame, bullismo e obesità . “Perché solo i videogiochi? Perché non le patatine fritte o la musica rap o i film?” ha commentato il deputato repubblicano Pat Owenby. “Da qualche parte dovremmo pur cominciare. Non c’è una bacchetta magica per risolvere questi problemi – ha risposto Fourkiller – Io vorrei sensibilizzare l’opinione pubblica su queste due questioni (obesità e bullismo)”.
Fourkiller ha allora proposto di modificare la legge: la tassa sarebbe scomparsa, ma in compenso sarebbe nata una task force che avrebbe analizzato l’impatto dei videogiochi sui bambini. Sulla nuova proposta di legge, le parole “videogiochi” e “violenza” non erano più collegate, ma i videogame erano accusati di provocare una riduzione dell’attività fisica e di accrescere l’aggressività dei bambini. Fourkiller non è però riuscito ad abbattere il muro di scetticismo dei suoi colleghi e la proposta legislativa è stata spedita, anche se per un pelo, in soffitta.
Gabriella Tesoro