Si chiamano “macchine elettorali” ES3B e sono prodotte da Nedap/Groenendaal , società che con poche modifiche le fornisce a Olanda, Francia e Germania, mentre altri paesi europei ne considerano l’utilizzo. Questi dispositivi, usati per l’inserimento dei voti al seggio da parte degli elettori, sembrano essere però facilmente craccabili .
Così la mette una crew di hacker che sul proprio sito racconta come l’ha studiata e come sia possibile ottenerne un controllo completo che non lascia tracce. Gli hacker spiegano anche come “emissioni radio da ES3B non modificate possano essere ricevute ad alcuni metri di distanza ed essere impiegate per sapere chi vota cosa”. Affermazioni che stanno avendo un grosso risalto tra i blogger, olandesi e non.
Lo spirito dietro l’iniziativa, pensata per mettere in risalto tutti i rischi di un voto elettronico concepito in questa maniera, è quello della massima apertura: “Abbiamo lavorato in segreto per qualche tempo per avere qualcosa da presentare e poterci lavorare senza fiato sul collo dopo i nostri risultati preliminari. Ora che è tutto pubblico, la ricerca sul funzionamento delle ES3B non finisce qui. Anzi, invitiamo tutti a leggere e verificare quanto abbiamo trovato, nella speranza che ci dicano cose che non abbiamo scoperto”.
Nel clamoroso rapporto (disponibile qui in PDF) gli hacker spiegano come riutilizzare le potenzialità elettroniche di questi strumenti per le finalità più diverse, ad esempio per giocarci a scacchi…