I giudici olandesi che si sono occupati di un caso di violazione di diritto d’autore nello scrivere le motivazioni della sentenza hanno copiato il blog di un avvocato, senza riferimenti o citazioni. E con il plagio hanno condannato l’imputato, giudicando l’ embedding e il framing una forma di infrazione della proprietà intellettuale.
La sentenza, non certo banale per l’argomento trattato, era stata così sviscerata nell’opinione dei giudici: “nella giurisprudenza e nella letteratura legale è generalmente riconosciuto che un link incastonato costituisce una pubblicazione. Dopotutto, il materiale così compreso può essere visto (o ascoltato) nel contesto del sito Internet in cui è stato inserito il link, permettendogli di arrivare ad un nuovo pubblico”. Il problema è che l’opinione, identica, era stata pubblicata poco prima sul blog SOLV lawyer Douwe Linders .
Per quanto la normativa sul diritto d’autore olandese permetta brevi citazioni senza chiedere permesso, l’utilizzo e la lunghezza (nonché l’importanza) della frase di cui il giudice si è appropriato, hanno fatto parlare gli osservatori di vero e proprio plagio. Mentre il blogger, ignara vittima , non si è ancora espresso al riguardo.
Il caso ha creato scalpore in Rete: non esistono molte sentenze sulla legalità o meno dell’embedding e delle opinioni plagiate, in pratica, potrebbero rischiare di creare un precedente e di dar vita ad una giurisprudenza in materia.
Claudio Tamburrino