OLED, si piega ma non si spezza

OLED, si piega ma non si spezza

La tecnologia sempre sul filo della consacrazione stavolta si è allargata. E gli schermi pieghevoli e traslucidi sembrano pronti alla produzione di massa
La tecnologia sempre sul filo della consacrazione stavolta si è allargata. E gli schermi pieghevoli e traslucidi sembrano pronti alla produzione di massa

TDK ha presentato al CEATEC 2010 , l’expo di elettronica giapponese per eccellenza, i suoi nuovi schermi OLED: che sembrano finalmente mantenere le promesse di questa tecnologia.

Momentaneamente abbandonata da Toshiba, minacciata da concorrenti agguerriti (come i display Retina lanciati da Apple nell’ultima versione di iPhone), la tecnologia OLED sembrava destinata a rimanere per sempre bloccata ad un passo dal successo: pur essendo utilizzata in diversi dispositivi cellulari, le sue potenzialità (e in particolare la promessa di un’alta qualità di immagine con uno spessore ridotto al minimo e anche su superfici non rigide) non sembravano riuscire imporsi appieno sul mercato di massa.

Da ultima è TDK a presentare nuovi prodotti che ne sfruttano le qualità: schermi con da 256×64 pixel per 3,5 pollici spessi al massimo 0,3 millimetri, con un peso di circa 1,11 grammi per la versione a colori e 0,96 per quella bianco e nero che, grazie all’utilizzo di nuove resine (una pellicola né di metallo né di vetro), sono più leggeri e resistenti, in grado cioè di piegarsi senza rompersi e utilizzabili, dunque, potenzialmente su differenti superfici e prodotti.

Sony, per la verità, era arrivata a risultati simili già a maggio, ma TDK è la prima ad aver annunciato che inizierà la produzione di massa di questo tipo di schermo entro l’anno, anche se non ha annunciato i partner commerciali con cui ha accordi, riferendo solo che si tratterà inizialmente dispositivi cellulari e lettori musicali. Un piccolo passo, insomma, verso il sogno del telefono avvolgibile di Nokia .

TDK ha inoltre presentato alcuni display traslucidi e in grado di trasmettere solo da un lato, in modo che solo l’utente primario possa vedere cosa viene riprodotto: anche questi, di una dimensione compresa tra i 2 e i 4 pollici, sarebbero già in fase di produzione.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
13 ott 2010
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