Paese che vai, Olimpiadi che trovi. Se l’accesso alla Rete agli ultimi Giochi Olimpici di Pechino è stato costantemente filtrato dalle autorità cinesi, con un certo beneplacito da parte della Commissione Olimpica Internazionale, ora quest’ultima ha autorizzato gli atleti che prenderanno parte alle prossime Olimpiadi di Londra a cinguettare liberamente purché ciò non avvenga per scopi commerciali.
L’ International Olympic Committee (IOC) si è ispirata alle linee guida fornite dalla Commissione Olimpica Australiana che incoraggiano gli atleti a condividere le loro esperienze sportive sui social media attraverso post e tweet, purché siano scritti in prima persona, secondo uno stile lontano dal resoconto giornalistico. Qualora i contenuti presentino un linguaggio scurrile o immagini per adulti , i responsabili della pubblicazione potrebbero incorrere nell’espulsione dalla competizione .
La decisione della IOC affonda le proprie radici nell’esperienza cinese del 2008, durante la quale molti atleti sono finiti nella stretta morsa della censura di Pechino che ha duramente setacciato i contenuti prodotti dagli olimpionici pronti per la pubblicazione sul Web.
La trasmissione di video e audio ripresi in diretta dalla pista rimane vietata: ammessi, invece, tutti i contenuti registrati fuori dalle gare ufficiali. La rigidità nelle disposizioni sulla proprietà intellettuale risponde al cospicuo guadagno percepito dalla vendita dei diritti relativi ai media online e alla televisione.
Cristina Sciannamblo