XO, il laptop da cento dollari, anzi duecento creato dal consorzio OLPC per la diffusione delle tecnologie informatiche nei paesi emergenti, ha bisogno di una spinta nella cumulazione degli ordini per andare a regime. Per questo, il patron Nicholas Negroponte ha confermato il preannunciato programma Give 1 Get 1 , con cui far felici il consorzio promotore, la società produttrice e gli utenti da entrambe le parti del confine invisibile ma pesante del digital divide.
A partire dal 12 novembre prossimo e per due sole settimane, XO sarà disponibile per l’acquisto agli utenti statunitensi e canadesi al prezzo di 399 dollari : di questi, una parte serviranno per comprare il pc da ricevere a casa, mentre l’altra andrà a coprire le spese di acquisto di un XO destinato ai ragazzi meno abbienti.
“Immaginate il potenziale che potrebbe liberarsi dando ad ogni bambino del mondo gli strumenti che gli occorrono per imparare, non importa dove egli si trovi, non importa dove viva, non importa quanto poco abbia” recita il messaggio con in calce la firma di Negroponte per invogliare i consumatori benestanti ad approfittare dell’offerta. Un’occasione in cui la parte del “Give 1” potrebbe appunto interessare molto più del “Get 1”, considerando che XO ha conosciuto un aumento progressivo di prezzo e che per il costo dell’offerta è possibile ottenere prodotti concorrenti forse più interessanti come Asus EeePC .
Con poco meno di 3 milioni di ordini già piazzati, la società che produce il PC bianco-verde Quanta Computer Inc. dovrebbe cominciare l’assemblaggio in volumi il prossimo mese, ma Negroponte (nella foto) dice di attendere una “scintilla” che faccia aumentare di colpo le commesse. Il periodo limitato di tempo per la campagna è dettato dalla necessità di non incorrere in obblighi di tasse, ciò nonostante permetterà, secondo il tecnologo, di aumentare l’appeal del progetto OLPC .
Appeal che non se la passa nel migliore dei modi, considerando che anni fa si ipotizzavano ordinativi per molti milioni di macchine entro il 2006, stime rivelatesi decisamente troppo ottimistiche. E questo, forse, anche perché potenziali concorrenti nel frattempo si sono affacciati sul mercato, produttori che in quella fascia di prezzo, attorno ai 200 dollari, offrono in più la compatibilità con Windows invece che limitarsi al sistema operativo custom basato su Linux fornito di default da XO, sistema peraltro unico nel suo genere e pensato proprio per il mondo in via di sviluppo.
Tra chi è genuinamente convinto delle potenzialità del progetto OLPC c’è Miguel Brechner, gestore di un gruppo tecnologico in Uruguay finanziato dal governo. “Sono assolutamente convinto che questo PC cambierà il paese” ha dichiarato Brechner, che si aspetta di comprare un maggior numero di XO non appena il governo comincerà a rifornire tutti i 400mila studenti delle scuole inferiori con nuovi portatili.
Peccato che, di questi, non tutti saranno OLPC , avendo forse le istituzioni deciso – ipotizza Brechner – di fornire anche un’alternativa basata su Windows, che qualcuno nella stanza dei bottoni ritiene fondamentale per i ragazzi meno giovani, che potrebbero presto entrare nel mercato del lavoro.
Alfonso Maruccia