Le porte sono state aperte, quasi spalancate dal chairman Nicholas Negroponte per far entrare gli esperti del governo indiano. Ed è una mano tesa quella mostrata dall’organizzazione non profit One Laptop Per Child (OLPC) al locale ministro dello Sviluppo delle Risorse Umane Kapil Sibal, in vista di un dispositivo necessario alla crescita tecnologica dell’intero Pianeta.
Si parla nello specifico del tablet basato su Linux annunciato alla fine di luglio dallo stesso Sibal, un dispositivo con schermo touch capace di fare le cose basilari che ci si può aspettare da un computer. Un tablet che dovrebbe entrare in produzione entro il 2011, diretto inizialmente agli istituti educativi superiori dell’India .
Il mondo avrebbe dunque bisogno di un tablet da 35 dollari – questo il prezzo annunciato dal governo indiano – che secondo Negroponte sarebbe perfettamente in grado di coesistere con l’XO, ovvero il dispositivo low-cost di OLPC. Come sottolineato dal chairman , i tablet dell’organizzazione non profit statunitense dovrebbero raggiungere il territorio indiano entro il 2012, al prezzo di 100 dollari l’uno .
E non ci sarà nessuna competizione tra i due dispositivi, dal momento che si ritroverebbero ad avere un obiettivo comune: promuovere l’educazione in paesi come l’India . “Ripeto la mia offerta – ha spiegato Negroponte – avrete accesso gratuito a tutta la nostra tecnologia. Vi invito ad inviare qui una squadra affinché possiamo condividere i risultati raggiunti”.
Il chairman di OLPC ha quindi sottolineato come le autorità indiane possano rischiare di sentirsi soddisfatte del proprio lavoro, in un’ottica di competizione con XO. Ma il tablet da 35 dollari non rappresenterebbe né una risposta né un’alternativa ai dispositivi di OLPC. Infine un monito: il governo di Nuova Delhi non dovrebbe pensare troppo ai paragoni con iPad. Il tablet dovrebbe servire solo per imparare, non per divertirsi .
Mauro Vecchio