In occasione dell’International E-waste Day, il WEEE Forum ha pubblicato alcuni dati piuttosto sorprendenti (in senso negativo) sulla cosiddetta spazzatura elettronica. In base alle stime attuali, oltre 5 miliardi di cellulari diventeranno “e-waste” entro il 2022. Un sondaggio effettuato dagli organizzatori dell’evento dimostra che al primo posto degli “accumulatori seriali” ci sono i consumatori italiani.
Troppa spazzatura, poco riciclo
Il WEEE Forum stima che su circa 16 miliardi di cellulari (smartphone e feature phone), circa 5,3 miliardi diventerà spazzatura elettronica. Nonostante ci siano oro, rame, argento, palladio e altri componenti riciclabili, la maggioranza degli utenti preferisce lasciare i dispositivi in cassetti, armadi e garage o buttarli nei bidoni destinati alle discariche o agli inceneritori.
I cellulari occupano il quarto posto tra i prodotti elettronici più accumulati. Al primo posto ci sono dispositivi più piccoli, come auricolari e telecomandi. Al secondo posto ci sono piccoli elettrodomestici, come i ferri da stiro, mentre il terzo posto è occupato da hard disk, router, mouse e tastiere. La top 5 è chiusa dai piccoli dispositivi per la preparazione dei cibi, come i tostapane.
Al primo posto tra i paesi che accumulano piccoli elettrodomestici, notebook e tablet c’è l’Italia (29%), seguita da Olanda (17%), Regno Unito (14%), Slovenia (12%) e Romania (9%). In base al sondaggio che ha coinvolto 8.775 famiglie in sei paesi, il 46% dichiara che il dispositivo potrebbe essere usato in futuro, il 15% che potrebbe essere venduto/regalato, mentre il 13% che ha un valore sentimentale.
Mediamente in una abitazione ci sono 74 dispositivi elettronici, 13 dei quali buttati da qualche parte perché non usati (9) o rotti (4). Il WEEE Forum stima che nel 2022 verranno prodotte circa 24,5 milioni di tonnellate di piccola spazzatura elettronica nel mondo, ovvero quattro volte il peso della Grande Piramide di Giza.