OneWeb risponde a SpaceX con il lancio di altri 36 satelliti dal cosmodromo di Vostochny. Quello effettuato nel weekend è il quarto dei cinque lanci che permetteranno di portare in orbita il numero minimo di satelliti necessari per attivare il servizio di connettività in alcuni paesi europei.
OneWeb: 218 satelliti in orbita
A differenza di Starlink, OneWeb non ha ancora attivato il servizio di connettività, ma ciò avverrà entro fine anno dopo aver completato il programma “Five to 50”, ovvero il lancio dei satelliti necessari per avere la copertura di tutte le regioni a nord di 50 gradi di latitudine. La costellazione sarà composta da 648 satelliti entro il 2022, un numero sufficiente per garantire il servizio in tutto il mondo.
Quello del weekend è stato il settimo lancio per OneWeb (il primo è avvenuto a febbraio 2019). Anche in questo caso è stato utilizzato un razzo Soyuz 2.1b (come a fine aprile). Il prossimo lancio è previsto per il 1 luglio, sempre dal cosmodromo di Vostochny.
Entro fine anno sarà possibile accedere al servizio dai paesi del Nord Europa, oltre che da Groenlandia, Islanda, Mare Artico, Regno Unito, Canada e Alaska. L’obiettivo di OneWeb è lo stesso di SpaceX, ovvero offrire una connettività a banda larga in aree non coperte dalle reti terrestri in fibra ottica.
L’azienda ha rischiato di interrompere bruscamente il suo progetto. È stata infatti salvata dalla bancarotta, grazie ai finanziamenti ricevuti da governo britannico, Bharti Global, SoftBank Group e Hughes Network Systems (1,4 miliardi di dollari). A fine aprile è arrivato anche l’investimento di Eutelsat (550 milioni di dollari).