Il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale ha comunicato la nascita della piattaforma europea per le competenze digitali. La Digital Skills and Jobs Platform è stata creata dalla Commissione europea con l’obiettivo di offrire un unico punto di riferimento per studenti, imprese, persone in cerca di lavoro, dipendenti, esperti digitali, responsabili politici e chiunque desideri migliorare le proprie competenze digitali.
Piattaforma europea per le competenze digitali
Il 42% degli europei non ha nemmeno le competenze digitali di base. Sul mercato del lavoro mancano milioni di esperti in cybersecurity, intelligenza artificiale, cloud e altri settori digitali. Gli sforzi europei e dei singoli paesi sono troppo frammentati e spesso non sono stati coinvolti tutti gli attori importanti. La piattaforma è stata creata proprio per cambiare questa situazione.
Insieme ad altre due iniziative (Digital Europe Programme ed European Digital Skills and Jobs Coalition), la Digital Skills and Jobs Platform consentirà di raggiungere l’obiettivo del Decennio Digitale, ovvero almeno l’80% della popolazione con competenze digitali di base e 20 milioni di esperti in tecnologie digitali entro il 2030.
La piattaforma consente di rimanere aggiornati su iniziative (europee e nazionali), progetti, corsi di formazione e opportunità di lavoro. È possibile ricevere informazioni sulle tendenze in ambito digitale e utilizzare strumenti di autovalutazione utili per definire il proprio percorso professionale e comprendere le diverse opportunità di miglioramento delle proprie competenze.
È disponibile inoltre uno spazio collaborativo attivo (community) per discussioni e condivisione delle iniziative sulle competenze digitali, in modo da creare una rete di esperti di tutta Europa con l’obiettivo di favorire sinergie e scambi di esperienze di successo. L’Italia partecipa alla coalizione europea per le competenze digitali attraverso l’iniziativa Repubblica Digitale. Uno degli obiettivi del Piano Italia digitale 2026 è avere almeno il 70% della popolazione “digitalmente abile” entro il 2026.