I Taser sono una forma di tortura . Lo hanno deciso le Nazioni Unite, chiamate in causa nelle sempre più furenti polemiche scaturite dall’uso e abuso delle pistole elettriche prodotte dall’ omonima società americana , strumento prediletto dei poliziotti dalle maniere spicce e causa conclamata di numerosi decessi, nonostante le si pubblicizzi come “non letali”.
“L’uso di queste armi causa dolore acuto, e costituisce una forma di tortura”, ha stabilito il Comitato contro la Tortura formato da 10 esperti, che rileva: “In taluni casi, possono persino causare la morte, com’è stato mostrato da studi affidabili e recenti eventi nella vita reale”.
Nelle sole cronache recenti , ad accusare l’inumanità dei taser ci sono casi come quello clamoroso di Robert Dziekanski , l’uomo polacco che non conosceva l’inglese, “taserato” a morte all’aeroporto di Vancouver mentre attendeva di ricongiungersi con la madre, o anche i tre ventenni deceduti negli Stati Uniti nella scorsa settimana o i tre morti da taser in Canada registrati nel corso delle ultime cinque settimane. Negli USA in particolare, le stime parlano di 275 morti complessive ascrivibili alle pistole elettriche.
TASER, la produttrice delle armi, ha da tempo risposto alle montanti polemiche ribadendo che “la scienza medica e l’analisi forense” hanno già stabilito che le morti in oggetto sono “attribuibili ad altri fattori e non certo alla scarica elettrica a bassa intensità energetica dei Taser”. Spiegazioni che ora devono fare i conti con la posizione assunta dal consesso internazionale.
L’ONU arriva a formulare un giudizio così duro sui Taser in risposta alla decisione del governo portoghese di dotare della “pistola” modello X26 le proprie forze di polizia. Il Portogallo “dovrebbe considerare l’abbandono dell’uso dei Taser X26”, dicono le Nazioni Unite, in virtù delle gravi conseguenze fisiche e psicologiche sui soggetti vittima di queste vere e proprie armi , il cui uso va contro le convenzioni internazionali sulla tortura.
Chissà come reagirà ai commenti dell’ONU la Polizia Metropolitana inglese, che nelle stesse ore della decisione degli esperti internazionali ha dato il via ad un progetto pilota per l’impiego dei Taser da parte degli agenti londinesi. Alcuni membri dell’organo di controllo della Met hanno sollevato dubbi riguardo l’adozione diffusa delle pistole da elettroshock, ragion per cui i risultati del pilota verranno accuratamente valutati in vista di decisioni future .
Decisioni che potrebbero a questo punto venire pesantemente influenzate dalla posizione inequivocabile espressa dalle Nazioni Unite , visto che i morti da Taser conclamati fanno sempre più notizia e la pericolosità delle nuove armi non si può più nascondere sotto la patina della difesa personale o dei “legittimi dubbi” delle autorità di controllo sparse per il mondo.
Alfonso Maruccia