Nel mondo del VoIP fa la sua comparsa OOMA , la startup di Palo Alto che, già nel luglio scorso si era guadagnata l’interesse della stampa per la propria soluzione basata su un apparecchio telefonico che prometteva di rivoluzionare la telefonia su Internet.
L’offerta è presto spiegata: l’utente acquista l’apparecchio OOMA per 399 dollari (circa 290 euro), un prezzo che salirà a 599 dollari per il prossimo anno. Questo hub , collegato da una parte alla connessione broad band domestica e dall’altra ad un tradizionale telefono, è l’infrastruttura necessaria al cliente. Da quel momento, promette OOMA, le chiamate locali e interurbane non saranno addebitate, e questo sarà applicabile anche a tutti i telefoni domestici collegati ad un dispositivo aggiuntivo (uno per ogni telefono), l’OOMA Scout, che costa 39,95 dollari.
Solo le chiamate internazionali prevedono un tariffario che, spiega Usa Today , è paragonabile a quello applicato da Skype . Come noto, il servizio – la cui dinamica è spiegata in questo video , che somiglia molto ad uno spot – non si appoggia a server o centrale, ma ai collegamenti broad band dei propri utenti, con un approccio peer-to-peer che si fonda sul presupposto che siano installati vari hub in tutto il territorio nazionale.
Dopo una fase sperimentale estiva, OOMA ha aperto a tutti i propri servizi questa settimana. Riuscirà a scalzare dalla loro leadership i servizi VoIP più consolidati?
Dario Bonacina