OPEC, la protesta di un hacker

OPEC, la protesta di un hacker

Lo chiamano vandalo perché ha lasciato dei graffiti elettronici sul sito dell'Organizzazione dei produttori di petrolio. Perché si parli anche di paesi poveri senza medicine e non solo di paesi ricchi senza petrolio
Lo chiamano vandalo perché ha lasciato dei graffiti elettronici sul sito dell'Organizzazione dei produttori di petrolio. Perché si parli anche di paesi poveri senza medicine e non solo di paesi ricchi senza petrolio


New York (USA) – Il sito dell’OPEC è stato aggredito nelle scorse ore e sulla home page sono apparsi dei “graffiti elettronici”, come sono stati definiti dalle agenzie.

Da quanto si è appreso, un ignoto hacker avrebbe deciso di colpire il sito dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio proprio nei giorni più caldi del surriscaldamento dei prezzi della preziosa materia prima. Un’azione mirata, a quanto sembra, a dare risalto internazionale ad una protesta politica.

Stando a “fluxnyne”, questo il nome con cui è stato rivendicato l’attacco, è scandaloso che il mondo ricco si muova con tanta energia per l’aumento del prezzo dei barili di petrolio e non si muova con altrettanta celerità per affrontare i problemi della povertà nel Mondo. Nella sua protesta, fluxnyne si è appellato ai membri OPEC perché “abbiamo davvero bisogno di concentrarci sui paesi stretti nella morsa della povertà, paesi che non possono permettersi l’aspirina. Lasciate perdere i prezzi del petrolio da riscaldamento”.

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Pubblicato il
15 set 2000
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